«Fin da bambino, osservavo con tristezza lo spopolamento, le cascine abbandonate, le scuole chiuse e poi anche le parrocchie, fulcro di quel tipo di società. Da allora, pur dovendo vivere in città e pur facendo un lavoro “moderno” non ho mai smesso di pensare a come si sarebbe potuto ridar vita a quei luoghi». A dirlo è sempre Silvio Saffirio, originario di Bosia, paese dell’alta Langa che è tornato centrale nella sua biografia dopo una lunga carriera nel campo della pubblicità, di cui divenne uno dei nomi più celebri e che lo portò in giro per il mondo. La “Bgs-Barbella Gagliardi Saffirio” ha ottenuto notorietà internazionale con clienti della portata di Pagine Gialle, Intesa Sanpaolo, Swatch, Ikea, Fiat. A partire dal 2005 Saffirio è stato docente del “master” di marketing e pubblicità della Facoltà di economia di Torino, continua a occuparsi di comunicazione come consulente e docente. Fra le altre cose, ha collaborato per diversi anni come consigliere di comunicazione delle Nazioni Unite. È fra gli ideatori, insieme al sindaco Ettore Secco (con lui nella foto a lato), del premio “Ancalau” che ogni anno a Bosia premia i progetti più innovativi dei giovani italiani.