Nerina Peroni ha più volte detto, in tv e non solo di essere felice di vivere nella residenza “Chianot” di Savigliano da quasi un anno. A riguardo spiega: «Pensare che la vita nei ricoveri sia sempre triste è uno sbaglio. La grande differenza è che tante persone sono state portate qui pensando a una convalescenza temporanea e poi, anche a causa del Covid, non ne sono più uscite, non hanno più potuto vedere figli e nipoti. Per cui si sono trovati chiusi, impotenti e sono giustamente inconsolabili. Io invece sono qui per mia volontà quando ho capito che avrei avuto bisogno sempre di più di persone che mi aiutassero con le faccende di casa e della cura della mia persona. Appena sono arrivata sono stata accolta con una gioia immensa, l’ operatrice che ho conosciuto qui si chiamava Domenica, la mia vicina si chiama Domenica, è pieno di Domenica, per questo qua è sempre festa! Ridiamo spesso, sono stata accolta da un gruppetto di uomini che giocano a scopa d’asso e d’estate ci facciamo delle gran partite sotto il gazebo. Adesso mi hanno affidato il compito di apparecchiare il tavolo, mi fa piacere aiutare. Le persone della residenza sono straordinarie, la loro è una missione, anche ora che sono tutti imbardati da palombari, noi lo vediamo che sorridono».