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Amatori Basket Savigliano: per il “progetto Serie D” anche i giovani del vivaio

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Andrea Fiorito, laureato magistrale SUISM, allenatore FIP, preparatore fisico FIP e istruttore Minibasket, è ormai una figura fondamentale dell’Amatori Basket Savigliano.  Dopo aver allenato per anni le giovanili delle Pantere, è stato chiamato dalla Virtus Bologna, squadra con cui ha vinto il titolo italiano Under 19 nella stagione 2012-13 e sfiorato nuovamente il successo l’anno seguente arrivando terzo. Tornato a Savigliano come capo allenatore della serie C, ha ottenuto nel 2018-19 la promozione in C Gold.

Questa stagione, oltre ad essere responsabile del settore giovanile ed istruttore del gruppo minibasket Aquilotti per le annate 2010-11, ha deciso di occuparsi del progetto Serie D, come capo allenatore.

Ci spieghi in cosa consiste il “progetto Serie D”?
Il progetto Serie D nasce dalla volontà di offrire ai ragazzi del nostro settore giovanile la possibilità di cimentarsi in un campionato Senior prima della loro naturale fine delle categorie giovanili. Penso che sia l’unico modo per far acquisire loro esperienza e mantenere alte le motivazioni. Credo fermamente che un atleta, se è bravo, possa giocare con i senior già all’età di 16 anni!

La società ha questo patrimonio di giocatori che negli anni passati si è ben comportato: una parte di loro, due stagioni fa, si è laureata campione regionale nel campionato U15 Gold e classificata terza in Under 16 Regionale. Quale miglior occasione rispetto alla stagione attuale per provare a fare una squadra estremamente giovane, coadiuvata da alcuni giocatori più esperti, per poterli far allenare e giocare di più?

L’onore di avere una squadra in Serie C impone l’onere al settore giovanile di formare giocatori pronti per giocare in prima squadra. Il passaggio in una categoria come la Serie D potrebbe far migliorare questi ragazzi sia dal punto di vista tattico, che tecnico, agevolando la loro preparazione per un campionato di Serie C, dato che per tutti il gap tra le categorie giovanili ed una squadra senior è notevole.

Senza considerare l’incertezza di questo periodo, quali sono gli obiettivi della squadra per il campionato?
L’unico obiettivo è quello di migliorare sempre! Non ci poniamo una posizione in classifica minima, o un numero minimo di vittorie da portare a casa. Perché sappiamo che, per la maggior parte di questi ragazzi, questa sarà la prima esperienza, quindi abbiamo messo in conto di far molta fatica, soprattutto nella prima parte di stagione. Il nostro sguardo è rivolto al medio-lungo periodo, infatti non ci focalizziamo solo sulla stagione in corso, ma abbiamo dei target precisi per i prossimi anni.

Senza discutere le loro qualità, quali possono essere i rischi di far giocare dei ragazzi di 16 e 17 anni in una squadra senior?
I rischi sono molteplici. La differenza fisica e di esperienza sarà evidente e il pericolo di sfiduciarsi ci potrebbe essere. Ecco perché non abbiamo posto obiettivi stagionali se non quello di accumulare più esperienza possibile.
L’altro rischio è derivato dalla fusione di un gruppo così giovane con un altro gruppo che ha ormai anni di esperienza in questa categoria. Il rischio di esserci troppa “distanza di vedute” c’è, ma dovranno essere bravi entrambi a fare un passo l’uno verso l’altro.

Viste le normali lacune di fisicità e di esperienza, quale sarà la sua strategia per portare a casa le vittorie?
L’arma più importante dovrà essere la conoscenza tattica e tecnica. Affrontando ogni giorno situazioni diverse acquisiremo esperienza per risolvere molteplici problematiche.
L’intensità di gioco, che dovrà e vorrà essere più alta di tutte le squadre avversarie che incontreremo, servirà, soprattutto nella prima parte del nostro cammino, per sopperire a quelli che sono, ad oggi, i limiti che sicuramente andremo ad affrontare.

Quale ruolo prevede in questo senso per i “senatori”, come capitan Eandi, Fasson e Giannotto, nella squadra?
Il loro ruolo sarà importantissimo. Avendo anni di esperienza in questo campionato sanno quanto è dura andare a giocare in certi campi, ma soprattutto dovranno essere molto bravi a svolgere il ruolo di trascinatori quando le cose non andranno nel verso sperato. In una stagione così lunga e avendo a che fare con ragazzi giovani ci si può attendere degli alti e bassi. Tramite una parola, un gesto, o anche solo uno sguardo, dovranno far ritrovare alla squadra la giusta traiettoria da seguire.

In qualità di responsabile del settore giovanile, quali sono gli obiettivi per i prossimi anni? Come si svilupperà il progetto Serie D?
L’obiettivo primario è e sarà sempre trasmettere l’amore per questo fantastico sport. I ragazzi che giocano nelle nostre squadre sanno che non viene chiesto loro di vincere un numero definito di partite, ma di arrivare ogni giorno in palestra con il desiderio di imparare qualcosa di nuovo, che li farà migliorare come giocatori e come persone!
A livello di minibasket la società ha fatto un notevole investimento, promuovendo le proprie attività a titolo gratuito, grazie ovviamente alla collaborazione del nostro sponsor “Futur Service”. In questo modo offre a tutti la possibilità di provare a giocare a pallacanestro senza alcun tipo di vincolo. Questo, insieme ad una relazione più coesa con i nostri centri esterni, speriamo che porti nei prossimi anni a squadre giovanili ancora più numerose, facendo sì che una Serie D composta da giovani non sia solo una possibilità, ma quasi un dovere, che saremo felici di adempiere!