Da meno di un mese Roberta Rossini è il primario della struttura complessa di cardiologia dell’Azienda ospedaliera “Santa Croce e Carle” di Cuneo. Quarantotto anni, originaria di Varese, ha studiato a Pisa, dove ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia con la votazione di 110/110 con lode e poi la specializzazione in cardiologia. Quindi sono arrivati un dottorato di ricerca in “Fisiopatologia e clinica dell’apparato cardiovascolare e respiratorio” conseguito sempre all’Università di Pisa e un master di secondo livello “clinical competence” in terapia intensiva cardiologica a Firenze, tutti titoli raggiunti con il massimo dei voti e la lode. Dalla Toscana alla Lombardia: Roberta Rossini ha cominciato a lavorare in cardiologia interventistica nel reparto di cardiologia-emodinamica del Policlinico “San Marco” di Zingonia, nel Bergamasco. Dopo un anno, il passaggio all’Azienda socio-sanitaria territoriale papa Giovanni XXIII di Bergamo, nella cui cardiologia ha operato in modo continuativo dal 2004 al 2017, ricevendo anche un incarico professionale di alta specializzazione. Nel settembre del 2017 l’approdo a Cuneo, nella struttura complessa di cardiologia nell’ambito del dipartimento emergenze e aree critiche del “Santa Croce e Carle”. Negli ultimi due anni si è dedicata a svolgere attività clinica presso l’Unità coronarica e il laboratorio di emodinamica. Molto impegnata nell’attività di ricerca clinica e sperimentale nel campo della medicina cardiovascolare, Roberta Rossini conta 260 pubblicazioni e la partecipazione a 358 congressi internazionali e italiani, 245 dei quali nel ruolo di relatrice. Fa parte della Società europea di cardiologia (Fesc), è stata segretario del direttivo regionale di Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) della Lombardia e co-presidente dell’area emergenza urgenza dell’Anmco, di cui dal 2019 è presidente. Tra i suoi incarichi anche quello di referente italiano per la società europea di cardiologia del gruppo di Acute cardiovascular care (Acca).