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Da Winston Churchill a Penélope Cruz: tutto il mondo applaude le pepite albesi

Il “tuber magnatum pico” ha acquisito notorietà internazionale anche grazie al “tartufo dell’anno” che ogni dodici mesi viene consegnato a personalità di primissimo piano

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Ogni anno, l’attesa di co­­noscere chi sarà il vin­­ci­to­re è grande quan­to il pre­­stigio del premiato stes­so. È la “magia” del “Tar­tufo del­l’anno”, riconoscimento che, ogni do­­dici me­si, viene attribuito a personalità del mondo della politica, dello spettacolo e della società civile che si sono particolarmente distinte nei rispettivi settori. Ma da dove trae origine questa iniziativa? Ci aiuta a rispondere il Centro studi “Beppe Fe­no­glio”, scrigno di storia e cultura del territorio albese. «Nella tradizione agricola di Langhe e Roero», scrive il Centro stu­di sul suo sito, «era consuetudine, in occasione delle feste natalizie o a conclusione dell’annata agricola, che il contadino omaggiasse, in segno di stima e riconoscenza, un tartufo importante alle autorità del paese o ai professionisti con cui ave­va avuto a che fare». «Quando iniziò la Fiera del tartufo di Alba», prosegue il Centro studi, «tale consuetudine ven­­ne conservata dalle autorità e, spe­cialmente, dai commercianti di tar­tufi, in primo luogo Giacomo Mor­ra e, successivamente, Roberto Pon­zio, Giusep­pe Vivalda e Andrea Ros­sano, che considerarono questa do­nazione come un’occasione di ritorno di immagine per la propria attività». Così è stato negli anni a venire, con il “Tartufo dell’anno” che è divenuto un’occasione di pro­mozione uni­­­ca. Numerosi gli statisti e i politici di primo piano che hanno potuto as­saporare il “tuber ma­­gnatum Pico” migliore dell’anno: da “sir” Winston Churchill, nel 1948, a Luigi Einaudi passando per John Fitzgerald Ken­nedy e Aldo Moro. Senza dimenticare Elisabetta Wind­sor, la regina del Regno Unito. Non mancano im­prenditori e manager, tra cui Gian­ni Agnelli e Sergio Mar­chion­ne, e nemmeno i pontefici, tra i quali Giovanni Paolo II e Fran­­cesco. Tra i premiati an­che per­sonaggi della musica e dello spettacolo, oltre a tante stelle del ci­nema, quali Alberto Sordi, So­phia Loren, Claudia Car­dinale, Marilyn Monroe, Jérard Depardieu e Penélope Cruz. Merita una citazione particolare Li­lia­na Se­gre, superstite del­l’Olo­causto e senatrice a vita, premiata nel 2019. A chi toccherà quest’anno? Forse a un personaggio im­pe­gnato in prima linea con­tro il coronavirus? An­cora qualche giorno di at­­­tesa e il nome verrà svelato.