Esce domani 20 novembre, sulle principali piattaforme di streaming, “The Rossellinis”, documentario di Alessandro Rossellini. Roberto Rossellini è stato un genio del cinema e un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata. Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio, non si sente all’altezza del cognome. Decide così di girare a 55 anni il suo primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e obbligando i parenti a un’impossibile terapia familiare davanti alla macchina da presa, per comprendere se anche loro siano affetti da una malattia che lui definisce come “rossellinite”. È cioè convinto che l’ingombrante figura del nonno, sia sul piano professionale sia su quello privato, abbia finito con il condizionare l’esistenza dei suoi consanguinei nonché di coloro che con essi hanno avuto legami affettivi, a partire da sua madre, la ballerina afroamericana Katharine Brown. Chi credeva di aver capito tutto del grande regista Roberto Rossellini perché conosce i suoi film e della sua vita di relazione perché sa ciò che le cronache del tempo riportavano, dovrebbe vedere questo più che interessante documentario per scoprire che, come affermava un altro grande (Eduardo), “gli esami non finiscono mai”. Roberto Rossellini cerca, con la sua voglia di scavare a fondo, la verità, senza però tentare rivalse postume. Non si tratta comunque mai di gossip che assurge alla dignità di documentario, ma di un bisogno autentico di andare oltre l’immagine, ormai apparentemente non scalfibile, del padre del neorealismo, non per sminuirne l’importanza ma per approfondirne la complessità.
Il Rossellini sconosciuto
In tempo di coprifuoco torna a essere utile avere a disposizione una selezione delle più interessanti proposte sulle principali piattaforme di "streaming" di " video on demand" e non solo