«Andare a cercare le materie prime migliori dove nascono è la chiave di tutto», aggiunge Cesare Giaccone. «Per farle capire le racconto una storia. Un giorno il direttore di Vogue decise di dedicarmi otto pagine della sua rivista. Parlava solo inglese, ma mi fece capire che voleva passare una settimana con me. Partimmo subito per la Liguria: Portofino e poi Savona per il mercato del pesce, ci parlavamo solo a segni. Io mi ero comprato una Lancia Delta Integrale (senza soldi, con le cambiali) e quando arrivavo sulla piazza del mercato mi urlavano “è arrivato il principe!”. All’asta del pesce avevo un amico ligure che mi comprava, a nome suo, i pezzi migliori, in modo che da San Valentino a San Giovanni io potessi proporre pesce freschissimo nel menù. Da Savona partimmo per Reggio Emilia per comprare il parmigiano, guidavo così veloce che la macchina stava in bilico su due ruote. L’ultima tappa fu il mercato del tartufo di Ceva dove arrivammo alle quattro di mattino. Era già dopo i Santi quando i tartufi, in alta Langa, sono più buoni. Anche lì avevo i miei ganci, un “trifolau” amico che mi faceva l’occhiolino quando toccavo le trifole migliori. Verso le sei e mezza, finito il mercato, ci sedemmo per gustarci un buon bollito e un bicchiere di Marsala. Il giornalista se ne andò soddisfatto, aveva toccato con mano, e forse un po’ di timore per la mia guida sportiva, da dove veniva la qualità dei miei piatti».