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Inalpi è campione anche di integrazione

L’azienda lattiero-casearia di Moretta ha ricevuto un riconoscimento da parte dell’Agenzia Onu per i rifugiati

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L’Inalpi di Moretta è stata protagonista, assieme ad altre gran­di aziende italiane, della consegna del logo Wel­come-Working for refugee integration, un riconoscimento con­ferito da Unhcr-Agenzia Onu per i rifugiati alle realtà industriali che si sono contraddistinte favorendo l’inserimento professionale dei rifugiati e per aver sostenuto il loro processo d’integrazione in Italia.
Un importante progetto, supportato dal Ministero del kavoro, da Confindustria e da Global compact network che, nato nel 2016, si avvale della fattiva col­laborazione della Fondazio­ne Tent e della Com­missione europea. Il progetto dell’azienda lattiero-casearia piemontese era già stato ampiamente raccontato nel settembre 2019, nella Sala consiliare del Co­mune di Bra, con la presentazione del Bi­lancio sociale 2018. Un ap­puntamento an­nuale che, in quell’edizione, aveva descritto l’iniziativa il cui senso è stato e­videnziato dalle parole dal presidente di Inalpi Spa, Am­brogio Invernizzi: «Sia­mo stati spesso i primi o gli unici a compiere determinate scelte, a in­tra­pren­dere un cammino a­zien­dale, introducendo alcune vol­te delle vere e proprie novità, altre volte tracciando un percorso seguito poi da altri. Ed è proprio questo il senso del Bilancio sociale 2018, raccontare un progetto che vorremmo diventasse ap­pannaggio di altre aziende».
In quel documento infatti, si raccontava il cammino che Inalpi aveva avviato già a inizio 2018, in collaborazione con l’as­­so­ciazione “Papa Giovanni XXIII”, il cui scopo è stato quello di realizzare una vera e concreta integrazione lavorativa per uomini e donne immigrati, provenienti da storie difficili. Un progetto frutto della convinzione, più che mai attuale, che questa sia la strada per testimoniare la solidarietà verso gli altri: perché lavoro è sinonimo di fu­turo, ma anche di vita e dignità.
L’attestato ricevuto riveste quindi un’importanza che va ben oltre il suo già rilevante significato, perché per Inalpi è un’ulteriore testimonianza di quel “fare filiera” di chi vive e lavora quotidianamente per il proprio territorio, con impegno e passione, supportando la crescita della propria comunità.