Come ormai risaputo, uno dei grandi problemi che ha trascinato dietro di sè, questa pandemia, è legata alle Rsa, casa di accoglienza delle fasce considerate “deboli”. In questa prospettiva si allinea perfettamente, e a malincuore, anche la Rsa “Don Rolle” di Marene, dove ci sono varie problematiche cui far fronte, ma altrettanta voglia di superarle, uscendone nella maniera migliore possibile.
A tal proposito abbiamo intervistato la direttrice della casa di cura Claudia Franceschi, la quale è stata esaustiva, ed ha palesato una seria difficoltà di gestione.
Qual è la situazione contagi ad oggi all’interno della struttura?
“Ad oggi abbiamo sei positivi tra gli ospiti, ed un’infermiera e un operatore sociosanitario ancora positivi al COVID-19”.
Come si presenta la situazione gestionale, riuscite a far fronte alle problematiche?
“Credo che tutti stiamo facendo del nostro meglio. Ma nei confronti di una cosa poco conosciuta. Le strutture non nascono assolutamente per poter gestire situazioni del genere… anzi l’obiettivo delle RSA e quello di unire, condividere ma oggi, siamo divisi più che mai”.
Crede la situazione a livello governativo/ regionale sia stata gestita in maniera corretta o meno?
“Governo regioni… Passano da una soluzione all’altra e spesso non comprendono che non siamo attrezzati per emergenze di questo genere. Tanto meno le strutture piccole . Non voglio criticare nessuno ma qualche errore di organizzazione è stato fatto”.
Il personale al momento è sufficiente in relazione agli ospiti da accudire?
“Per quanto riguarda il personale è un vero disastro. Tutti gli operatori vengono assorbiti dal pubblico. Non si rendono conto che in questo modo creano la vera emergenza”.
Avete valutato l’opzione di richiedere l’aiuto dell’esercito?
“Prima di chiamare l’esercito, fortunatamente ho ancora degli operatori sui quali contare… Stremati, ma ci sono. Speriamo solo che i tamponi domani ci diano esito negativo. Altrimenti l’esercito sarà la nostra soluzione. Bisognerà isolare tutti i positivi e attendere che si negativizzino”.
Come sono gli umori dei vostri ospiti?
“Noi continuiamo a coccolare i nostri ospiti, anche grazie all’aiuto dell’amministrazione comunale e del consiglio d’amministrazione.
Hanno un modo per poter comunicare con l’ambiente esterno?
“I parenti sono una nota dolente, perchè loro vivono di videochiamate… E noi dei loro sorrisi. Ma abbiamo bisogno di rinforzi speriamo nel rientro dei colleghi a casa positivi”.