Insuperabili, un team che gioca sempre per vincere la partita

Una rete nazionale di scuole calcio per disabili: il sogno di Davide Leonardi ed Ezio Grosso non si ferma

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In questi giorni frenati dalla crisi del Covid, l’impegno di Insu­pera­bili Onlus per garantire ai ragazzi con disabilità una dimensione sportiva e sociale appare ancora più complicato e per questo meritorio. Perché la macchina di Insuperabili come tante altre attività, ha riportato gravi danni a causa delle soste dettate dall’emergenza sanitaria. La chiusura dello “shop” è stato un segnale, non l’unico, che mette a dura prova la forza di volontà e la grande determinazione di chi fin dall’inizio ha immaginato e messo in pratica questo straordinario progetto di solidarietà sociale applicata allo sport. In altre parole, un atto d’amore.

Il sogno co­mincia grazie alla lungimiranza di due giovani amici, Davide Leonardi e Ezio Grosso che as­sieme ad Att­ila Malfatti (ex tecnico della Juventus), scelgono di abbandonare i rispettivi percorsi professionali per investire tutte le proprie energie in un progetto di formazione e diffusione della pratica sportiva utilizzando un modello all’avanguardia in Italia ma già diffuso nei paesi anglosassoni. È il 2012 quando Ezio e Davide decidono infatti di testare e riproporre il format inglese di scuola calcio per disabili per riuscire a soddisfare il desiderio sportivo di un’amica affetta da sindrome di Down.

Al primo allenamento ci sono solo 4 ragazzi ma le sensazioni sono subito molto positive. Da allora il modello si è evoluto: i tesserati a Torino sono più di 200 e sul territorio nazionale, oltre alla prima sede, ne sono oggi attive altre 16: Ivrea, Genova, Milano, Rovetta (Bergamo), Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona), Chioggia (Venezia), Bologna, Roma (2 sedi), Viareggio, Firenze, Caserta, Napoli, Parabita (Lecce), Catanzaro, Floridia (Siracusa) e Siracusa.

E i numeri sono significativi: complessivamente si contano oltre 600 iscritti, di cui 50 ragazze, con un’età compresa fra i 5 ai 35 anni e anche alcuni atleti sessantenni. Ogni team di ragazzi, in base alle diverse necessità, è seguito da tecnici, educatori, psicologi, logopedisti e fisioterapisti. Un grande, immenso lavoro, ora reso più complicato dalle restrizioni per il Covid, ma che procede con la consueta attenzione, utilizzando percorsi alternativi grazie ai canali digitali.

Perché il riferimento sempre attuale resta quello della Carta internazionale per l’educa­zione e lo sport (Unesco 22/11/1979), dove si enuncia che: «La pratica dell’educazione fisica e dello sport è un diritto fondamentale per tutti. Ogni essere umano ha il diritto fondamentale di accedere all’educazione fisica e allo sport, che sono indispensabili allo sviluppo della sua personalità».

Insuperabili ha scelto di portare avanti la sua attività con i ragazzi seguendo un format che applica una metodologia di lavoro trasversale su tutto il territorio nazionale, basata su una programmazione per obiettivi annuali e mensili. Un team multidisciplinare composto da differenti figure è impegnato nella gestione degli atleti: i responsabili dell’area sportiva e di quella psicoeducativa gestiscono sia gli allenamenti sul campo sia l’attività di programmazione, di monitoraggio e di verifica. Nel processo di insegnamento intervengono quindi competenze tecnico-sportive, psico-educative e manageriali che interagiscono e si confrontano nel corso di tutta la stagione. Il progetto Insuperabili mira a garantire la crescita e l’integrazione di ragazzi con disabilità all’interno della società utilizzando lo sport più popolare nel nostro paese, il calcio.

La pratica sportiva diventa così un prezioso e insostituibile servizio a disposizione delle famiglie sul territorio e al tempo stesso una risposta innovativa rivolta alle persone con disabilità per lo sviluppo dell’autonomia e delle competenze sociali. Un cambio di paradigma che supera la logica assistenziale di cura evolvendo a promozione del benessere e della qualità della vita. Uno strumento capace di stimolare le potenzialità dell’individuo e promuoverne lo sviluppo psicofisico.

L’approccio è multidisciplinare e prevede una componente propriamente tecnica e una educativa. Attraverso una metodologia trasversale su tutte le scuole calcio, ogni team di lavoro identifica gli obiettivi atletico sportivi e psicoeducativi su cui si focalizzerà l’attività della squadra nell’arco dell’anno. Agli obiettivi di gruppo vengono affiancati target di breve, medio e lungo termine per ogni singolo atleta. Terminata la fase di analisi, si pianificano e programmano gli allenamenti della stagione con cadenza mensile. I risultati sono monitorati con l’ausilio di riprese video e attraverso la compilazione di schede di valutazione tecnico sportiva e psicoeducativa. Il monitoraggio che affianca il lavoro sul campo è costante grazie a briefing a fine allenamento focalizzati sulla seduta di attività, riunioni di team con frequenza bimensile, riunioni con le famiglie e con i servizi di riferimento per attivare un lavoro in rete. Tutto questo ormai su ampia scala: Insuperabili è infatti presente in tutta Italia. Ma come ha detto tempo fa il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, «I numeri non sono mai sufficienti rispetto a quello che vorremmo che lo sport possa raggiungere. Parliamo di circa 70.000 persone su un potenziale di circa 700-800.000 ragazze e ragazzi in Italia che potrebbero farlo. Lo sport è importante come tante altre attività. È un diritto, ma anche uno strumento straordinario di inclusione e integrazione. Non è solo alta competizione, è molto di più. È quello che si pratica quotidianamente sul territorio e aiuta un paese a crescere».

Questo anche se, giusto prima del Covid, la Figc aveva fatto un passo avanti notevole includendo all’interno della propria organizzazione in maniera ufficiale proprio la divisione dedicata al calcio per disabili. Un risultato che ha visto in prima fila proprio insuperabili, sempre al fianco della federazione con l’intento di far crescere tutto il movimento.

Ma dove trova tutte le risorse Insuperabili Onlus? Fin dall’inizio è stata preziosa la condivisione di intenti con Reset Academy, realtà che svolge un ruolo fondamentale di sostegno e che fa capo all’ex ct azzurro Marcello Lippi, a Carlo Diana e Davide Lippi, proprietari di Reset Group, agenzia di marketing e procure sportive che ha dato vita a Reset Academy con i quali collabora Insuperabili Onlus. Ogni sede di Insuperabili, infatti, ha normalmente un budget annuale di circa 56 mila euro e tutta la rete nel suo insieme ha un budget di spesa che fino all’anno 2018 era di circa 1 milione di euro. Il Covid ha cambiato questi numeri. Ma il programma resta ambizioso, soprattutto perché fondato sull’autosostentamento. Tutte le attività sportive ed educative e il materiale tecnico sono offerte agli atleti in forma gratuita. I tesserati riconoscono all’associazione esclusivamente un contributo annuale simbolico. Per Insuperabili Onlus è quindi estremamente prezioso il contributo dei numerosi testimonial, che scendono in campo per sostenere il progetto, tra cui Giorgio Chiellini, con la fascia da capitano, Gianluigi Buffon e Emiliano Viviano, a difesa della porta, Paolo Cannavaro, Lorenzo De Silvestri, Daniele Baselli, Papu Gomez, Gigio Donnarumma, Andrea Petagna e il giornalista sportivo Gianluca Di Marzio. Il coinvolgimento dei testimonial, insieme al supporto di aziende e organizzazioni che prestano le proprie competenze al progetto consentono di ampliare la comunicazione e il coinvolgimento del pubblico che supporta, da sempre, Insuperabili Onlus. Nell’ottica di identificare un’ulteriore forma di ricavi, è nato nel 2017 a Torino il primo “Insuperabili shop”, un negozio di abbigliamento casual – sportivo e merchandising ufficiale dell’associazione che ha dovuto chiudere i battenti a causa della crisi. L’idea è però quella di proseguire l’esperienza online puntando in futuro a una riapertura. Altre iniziative continuano a coinvolgere personaggi al di fuori dal mondo Insuperabili. Ad esempio quella che ha portato a trasformare gli atleti Insuperabili e i loro testimonial in “cartocampioni”, un vero e proprio fumetto ispirato ai supereroi del calibro di Spiderman e Batman. La sceneggiatura è stata ideata e realizzata da due professionisti, Fabrizio Accatino, sceneggiatore di Dylan Dog, e Mattia Simeoni, noto fumettista. Tutte le iniziative collegate all’attività di Insuperabili Onlus rientrano sotto l’egida di Insuperabili Lab, punto di raccolta e di sviluppo di ogni nuovo evento, laboratorio virtuale che affianca e sviluppa il lavoro di tutti a sostegno del progetto.

A livello nazionale il fiore all’occhiello è rappresentato dalla prima squadra, quella che ormai da alcune stagioni scende in campo nel massimo torneo nazionale, vinto due stagioni fa con tanto di finalissima giocata e vinta a Coverciano contro la Juventus For Special. Un grande risultato che ha permesso ai ragazzi di Insuperabili di vestire la maglia con lo scudetto. Il Covid ha poi bloccato le partite, Insuperabili non si è persa d’animo avviando altri progetti, come quello degli E-Sports, il gioco virtuale che ha il grande pregio di poter coinvolgere gli atleti disabili mettendoli a confronto e sullo stesso piano con gli altri, senza differenze. È nato uno staff di preparatori ed educatori capaci di insegnare ai ragazzi il miglio approccio alle attività online e digitali, prendendo anche parte ad alcuni tornei disputati ancora una volto sotto l’egida della federazione. Uno stimolo ver­so nuovi e ancora più importanti traguardi.