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«La mia musica? sarà sempre senza autotune»

La saviglianese Carola Lorenzo scrive e canta canzoni con cui trasmette le proprie emozioni

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Carola Lorenzo, cantautrice saviglianese, racconta alla Rivista IDEA cosa rappresenti per lei l’affascinante mondo della musica, consapevole di come un microfono e una voce siano capaci di trasmettere emozioni che arrivano dritto al cuore di chi ascolta.

Carola, quando è nata la sua passione per la musica?
«Fin da piccola, ogni pomeriggio quando tornavo a casa da scuola, mi chiudevo in camera e mi divertivo a guardare i miei “musical” preferiti. Uno di questi è “High school musical”, imparavo i balletti e le canzoni a memoria, e mentre i miei amichetti uscivano a giocare io rimanevo in cameretta nel mio mondo, a fantasticare, immedesimandomi nei protagonisti, ed escludendo dalla realtà tutto ciò che non era musica e suono».

Che tipo di musica predilige?
«Sono cresciuta ascoltando in macchina con mio padre Mar­co Ma­sini, Laura Pausini, Elisa e Giorgia oltre al pop internazionale; devo ammettere che questo a oggi è un punto su cui sto lavorando molto, perché la mu­sica è cambiata e ogni tanto mi diverto anche io a sperimentare, ma una cosa è certa… “per me l’autotune” (programma mu­sicale che modifica la reale voce del cantante, ndr) non esiste!».

Possiamo indicare un tema ricorrente nei suoi testi?

«Certo che sì, la mia emotività nell’affrontare le sfide quotidiane, so che di solito si parla d’a­more, ma a me piace far ascoltare la realtà nuda e cruda della mia vita e forse della vita di tutti. Poi sono un “gemelli”, e come molti sanno, cambio umore molte volte al giorno e le emozioni le vivo in modo molto ampio».

C’è un luogo o un momento preciso in cui predilige scrivere?
«No; non so se sia per il mio segno zodiacale, oppure perché personalmente mi reputo una persona particolarmente difficile (a volte non mi sopporto da sola), ma ogni momento è buono per scrivere! Conside­rando che nella mia vita ogni elemento vivente o non vivente mi riporta a una canzone. L’ispirazione non decido quando averla, mi viene e basta in qualsiasi momento della giornata, come è altrettanto possibile che per un periodo non mi viene nulla in testa allora in quel caso stacco la spina. Ogni singola parola viene dettata prima di tutto dal cuore e poi dalla testa».

Che cosa spera di trasmettere cantando?
«Se il testo è mio, spero di far arrivare ogni singola parola, e tutta l’emotività che contiene; se il testo non è mio vorrei ottenere lo stesso risultato, ma è molto più difficile per me trasmettere ciò che l’autore ha provato nel preciso momento in cui l’ha scritta o cantata. Mi viene difficile pensare che chiunque canti una mia canzone, possa provare le stesse cose che ho provato io nel momento in cui ho avuto l’ispirazione»».

Ha mai partecipato a talent o concorsi?
«Sì, moltissimi. Fin da giovanissima ho preso parte a vari concorsi di paese sino ad arrivare allo Zecchino d’oro, la mia pri­ma vera esperienza che mi porterò sempre nel cuore. L’Ac­cademia di musical è stata un’altra esperienza di alta formazione, poi ho continuato a fare concorsi, da quello più conosciuti a quelli meno sentiti, arrivando anche in finali nazionali. Uno degli ultimi concorsi nel quale mi sono classificata prima è stato l’anno scorso, In Vallecrosia, dal Risto­ran­te da Erio della Fonda­zione Erio Tripodi-Museo della canzone che mi diede l’opportunità di prendere parte come ospite al Casa Sanremo tour e mi diede la possibilità di cantare nella sala “Luigi Tenco” durante la 70esima edizione del Festival di Sanremo».

Quella con Casa Saremo è stata l’esperienza più importante?
«Sono state tutte molto importanti, perché ognuna mi ha lasciato qualcosa sia in positivo e sia in negativo. La mia partecipazione a Casa Sanremo è stata importantissima perché ho co­nosciuto una persona che posso definire un vero maestro, ovvero Reddy Bobbio, che senza chiedermi nulla in cambio mi dà sempre saggi consigli, e mi ha fatto entrare in contatto con nuovi repertori con cui non avevo confidenza. Ho conosciuto tante persone e viaggiato molto. Ho pianto tanto, vissuto momenti di tensione e nervosismo, ma ogni palco su cui sono salita o “casting” che ho affrontato è stato importantissimo per la mia crescita personale. E so di essermelo guadagnato con grande fatica, tanto studio e tanto lavoro su me stessa».

Su quali progetti sta lavorando?
«Ho molti progetti in corso che ahimè con questa pandemia sono bloccati, quindi vorrei dire a chi mi segue di rimanere aggiornato attraverso i miei profili Facebook e Instagram (carola.off). Ci tengo poi a dire semplicemente “grazie” a chi mi sopporta e supporta e chi crede in me e nella mia modalità d’espressione».

BaNNER
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