«La pandemia ha accelerato una trasformazione già in atto»

Per il gruppo Biemmedue le nuove sfide si “vincono” anche grazie alla tecnologia

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Per un imprenditore, in questo particolare contesto so­cio-economico è basilare definire un piano di azione, in vista di una nuova normalità. La rivista IDEA ne ha parlato con Marco Costamagna, ingegnere, am­ministratore delegato al comando del Gruppo Biemmedue a cui fanno capo due significative realtà come la Mtm Hydro e l’Ars e oggi, conme sempre, in prima linea.

Da più parti si legge e si dibatte su un semplice principio: “Si salva il lavoro se si salvano le imprese; si salvano le imprese se si sostiene l’imprenditore nel fare il proprio mestiere”. Quale le strategie messe in campo da Biemmedue a tal proposito?
«Concordo pienamente con l’affermazione che se si mettono in sicurezza le imprese si salvaguardia di conseguenza il lavoro attuale ma sopratutto futuro, meno sul fatto che bisogna sostenere l’imprenditore. Mi spiego: in generale l’imprenditore è un soggetto che è propenso al rischio e nella maggior parte delle decisioni che giornamente prende non è sostenuto da nessuno se non dalla sua ambizione, capacità e lungimiranza. Pertanto l’imprenditore più che sostenuto deve essere lasciato libero di operare, ovviamente nel rispetto della leggi. Pertanto auspico che si mettano in campo soprattutto azioni mirate alla semplificazione burocratica in modo tale da porter reagire ed adeguarsi velocemente alle nuove condizioni in cui saremo costretti a confrontarci per rimanere competitivi sui mercati internazionali. Chiarmente questo comporterà investimenti a fronte della grande incertezza che caratterizza questo periodo e quindi, ciò che mi auguro non solo per la mia azienda, è che i finanziatori terzi siano disposti a correre insieme i conseguenti rischi d’impresa. Per l’azienda che dirigo le strategie messe in capo nel 2020 sono state quelle di adeguare velocemente la nostra offerta e produzione alla domanda che il mercato richiede attualmente e che prevediamo richieda anche nel prossimo futuro: una riconversione restando però sem­pre legati al nostro know-how tecnologico al fine di ridurre il più possibile i tempi di “time to market”».

Per lei che è anche presidente della sezione meccanica di Confindustria Cuneo questa pandemia non ha determinato una separazione non più cancellabile? Occorrerà dunque riprendere la gestione delle aziende sapendo trasformare “le eccellenze del pre-covid nelle migliori soluzioni del post-covid”?
«Francamente ritengo che questa pandemia abbia solamente accelerato una trasformazione molto complessa che comunque le nostre aziende avrebbero dovuto affrontare per rimanere competitive sui mercati internazionali. Mi riferisco per esempio ad Industria 4.0 e a tutto il discorso legato all’in­ter­connessione, alla pro­gram­mazione, controllo e monitoraggio da remoto delle macchine e degli impianti. Le aziende che avevano investito in questa direzione hanno avuto, e stanno avendo, un vantaggio competitivo importante, soprattutto in questo momento dove gli spostamenti sono limitati, se non impossibili. Penso che gli imprenditori della nostra provincia sapranno adeguare velocemente le proprie strutture ed organizzazioni al fine di mantere e continuare ad espandere le proprie eccellenze e continuare a garantire l’occupazione ed il benessere so­ciale che contraddistingue i nostri territori».

Questi mesi hanno richiesto nuove strategie e rapide soluzioni. Nel settore di competenza di Biemmedue che si occupa di pro­gettazione di generatori d’a­ria calda, macchine per la pulizia industriale e deumidificatori professionali quali le soluzioni più richieste, maggiormente in linea con il momento?
«Al momento le soluzioni più richieste sono quelle di contrasto al Covid-19 e quindi macchine per sanificare ed igienizzare, oltre a progetti di supporto a soluzioni temporanee che sono state installate nei pressi degli ospedali e punti di assistenza quali per esempio generatori mobili per il riscaldamento di tensostrutture mobili. Per quest’ultima gamma di prodotti, negli ultimi anni, abbiamo investito parecchio tempo e denaro mettendo a punto una gamma con soluzioni dedicate e finalizzate ad applicazioni militari, protezione civile…».

Nel vostro settore siete anche chiamati a risolvere emergenze. Quali soluzioni consigliate?

«Vero, una buona parte delle nostre linee prodotti trovano anche applicazioni per risolvere situazioni di emergenza. Pen­siamo per esempio ai deumidificatori. Purtroppo sono sempre più frequenti alluvioni dovute a piogge intense ed improvvise: dopo che l’acqua si ritira e si è provveduto a pulire detriti e fango in superficie occorre agire velocemente per evitare ulteriori danni andando ad asciugare muri, pavimenti… e qui scendiamo in campo noi con i nostri deumidificatori professionali che sono in grado di estrarre fino a 100 litri di acqua al giorno».

Quanto conta la tecnologia nei vostri progetti?
«Tantissimo, sia per restare competitivi sui mercati nei confronti dei nostri concorrenti, sia per adeguare le macchine alle nuove normative ambientali. Sta poi sempre più prendendo un ruolo centrale nello sviluppo tecnologico l’interconnesione delle macchine per lo scambio dati ed il controllo delle stesse in remoto. Chiaramente per poterlo fa­re e gestire in sicurezza occorre rivedere pesantemente i prodotti sia dal punto di vista elettrico che meccanico, ma è e sarà un passaggio obbligato per poter competere nel prossimo futuro».

Il Covid ha focalizzato l’attenzione verso termini come sanificazione d’ambiente, igienizzazione… Anche in questi ambìti la Biemmedue ha attuato strategie mirate. Quali?
«Sinceramente, anche grazie a circostanze fortunate, già prima della pandemia avevamo percepito che il mercato stava sempre più richiedendo soluzioni per pulire, sanificare ed igienizzare nel rispetto dell’ambiente ovvero con meno consumi di acqua, prodotti chimici e combustibili. Pertanto avevamo iniziato a guardarci intorno e durante le nostre esplorazioni ci siamo imbattuti in un’opportunità di business ovvero l’acquisizione ed integrazione nella nostra organizzazione di un’azienda specializzata nella produzione di macchine a vapore. Chiaramente questi strumenti ci hanno consentito di fornire al mercato una soluzione molto efficace per la sanificazione con un’ampia gamma di prodotti, mirata a specifiche richieste. Oltre a ciò durante il lockdown ci siamo ingegnati per trovare ulteriori soluzioni quali generatori di ozono e macchine mobili e portatili per la nebulizzazione e brumizzazione delle soluzioni liquide raccomandate per il contrasto al Covid-19».

Ci sono novità in vista per il 2021?
«Seguendo il motto del famoso film del 1060 di Totò “chi si ferma è perduto”, pur con le tante difficoltà che abbiamo dovuto affrontare nel 2020, siamo in procinto di presentare per il 2021 nuovi prodotti per soddisfare nuove applicazioni e nuovi settori al fine di contrastare la nostra dipendenza dal riscaldamento. Non sono scaramantico ma visto l’anno 2020 meglio non svelarle ancora… ed attendere l’inizio 2021!»

Ultima domanda: cosa prevede e cosa ci aspetta nel 2021?
«Difficile fare previsioni. A livello industriale di certo il terzo trimestre 2020 ha prodotto per la nostra economia dati di recupero e crescita molto interessanti, ma sopratutto consistenti ed in parte inaspettati. Ciò ha creato le condizioni per un quarto trimestre che, anche a fronte delle nuove limitazioni, prevedo comunque ancora accettabile per la continuità delle nostre imprese. Il periodo più difficile prevedo sarà il primo trimestre 2021 ma sono fiducioso in una ripresa e recupero nei successivi trimestri grazie all’arrivo dei vaccini, al calo dei contagi ed al desiderio che imprenditori, lavoratori e consumatori avranno di ripartire per mettere da parte definitivamente questo triste momento».