Adesso occorre pianificare il futuro della viabilità con la Francia attraverso collegamenti all’altezza delle possibilità di sviluppo dei rapporti tra le due aree di confine di Italia e Francia.
Penso, per esempio, alla sistemazione della linea ferroviaria Cuneo-Nizza che deve consentire il transito delle persone, tenendo conto che anche prima dell’alluvione non era in buona salute. Bisogna investire sulla linea ferroviaria che, pur mantenendo tutta la sua attrattiva turistica, va trattata da collegamento internazionale quale è.
C’è poi il tema del Colle di Tenda. Il ministro De Micheli si è già mosso: ritengo che l’ipotesi di immaginare un nuovo tunnel più basso fosse la decisione giusta da prendere già 15-20 anni fa, quando è stato deciso l’investimento. Ora si tirano indietro le lancette della storia e su questo tema mi aspetto che il Governo italiano lavori insieme a quello francese con determinazione. C’è stato anche un incontro con il Sindaco di Nizza e quello di Imperia nel quale abbiamo convenuto sulla necessità di questo tipo di intervento. Ma proprio perché siamo all’”anno zero”, a mio avviso, è il momento giusto per iniziare a parlare di collegamento autostradale con il territorio di Nizza. Approfittando delle opportunità legate al “Recovery fund”, si potrebbe procedere con la progettazione di un collegamento autostradale che raccordi l’“Asti-Cuneo“ (la quale ormai arriva al capoluogo della Granda e dovrà essere completata con la tangenziale), attraversi le Alpi e vada a collegarsi alle autostrade francesi.
Mi rendo conto che, anche con il tunnel più basso, la Val Roia sarà un collegamento non privo di problematiche per quanto concerne il traffico commerciale; quindi, secondo me, per risolvere il problema in via definitiva, i tempi sono maturi perché Governo italiano
e francese ragionino di interconnettere le due reti autostradali, creando un percorso estremamente interessante, che diventi alternativo all’”Autostrada dei fiori” comunque sovraccarica, e un corridoio parallelo alla “Torino-Lione”. I tempi del “Recovery fund”, visto che i lavori andranno rendicontati entro fine 2025, non sono compatibili con il nuovo tunnel
di Tenda, però possono servire per finanziare la progettazione del collegamento autostradale e soprattutto la sistemazione della linea ferroviaria.
L’opinione di Federico Borgna – I collegamenti con la Francia – Vi spiego il perché
«E' il momento giusto per pianificare interventi importanti, compresa l’autostrada per nizza»