La FIGC ha, dopo giorni di attesa, finalmente pubblicato il nuovo protocollo per la pianificazione, l’organizzazione e la gestione delle sedute di allenamento e delle gare finalizzate al contenimento dell’emergenza epidemiologia da COVID-19 (Dipartimento Interregionale Maschile, Divisione Calcio a 5 e Divisione Calcio Femminile).
I cardini del nuovo documento, oltre a ribadire le misure di prevenzione per evitare il diffondersi del contagio, dal punto di vista applicativo, sono principalmente tre: l’utilizzo di screening/controllo tramite test per l’individuazione del virus SARS-CoV-2; la gestione dei casi di accertata positività; l’Isolamento e Quarantena.
Il protocollo dà di fatto il via libera all’impiego, insieme ai tamponi molecolari, anche ai test antigenici, cioè i cosiddetti tamponi rapidi.
Si legge: “Sulla base di tali considerazioni, la CMSF ha ritenuto ragionevole e affidabile, in analogia a quanto già previsto per il Calcio Professionistico, utilizzare per la ricerca del virus SARS-COV-2 oltre ai Test molecolari PCR classici anche i Test antigenici (quantitativi, validati da studi scientifici che ne abbiano dimostrato elevata accuratezza e sensibilità), prevedendo l’inserimento obbligatorio di un test settimanale entro le 48/72 ore antecedenti la disputa della gara per tutto il gruppo squadra individuato dalle Società. Per garantire uniformità su tutto il territorio nazionale, la CMSF suggerisce di individuare, con criteri di scientificità, reale disponibilità sul mercato ed economicità, un test unico o assimilabile per validità, per tutti i singoli campionati.
Per quanto riguarda la raccolta del campione biologico (tampone rino-faringeo), essa deve essere comunque effettuata da personale medico o paramedico adeguatamente formato. L’analisi e la refertazione dei Test (molecolare o antigenico) dovranno essere a carico di una Struttura Sanitaria (Laboratorio) accreditata. La responsabilità della raccolta del campione e del controllo dei risultati dei Test dovrà essere del Medico Sociale o di un Medico addetto al Protocollo (MAP), preferenzialmente Specialista in Medicina dello Sport e/o iscritto alla Federazione Medico Sportiva Italiana, individuato dalla Società Sportiva come garante delle attività sanitarie a tutela della salute dei calciatori e i componenti il gruppo squadra, un aspetto di cruciale importanza in questo particolare periodo di pandemia. Naturalmente, laddove il Test rilevi la presenza del virus SARS-CoV-2, l’atleta dovrà essere considerato un “contagio”, andrà posto in isolamento/quarantena e non potrà essere schierato in campo.
In caso la positività derivi da un test antigenico rapido, sia il soggetto “positivo conclamato” che quello “debolmente positivo” dovrà essere considerato a tutti gli effetti un “contagio” ed essere sottoposto ad un test molecolare PCR di conferma. Ove la singola Società Sportiva ritenga di porre in essere ulteriori misure di controllo clinico/strumentale, atte a limitare la diffusione del contagio e a garantire ancora maggior tutela nell’ambito del gruppo squadra, potrà attivare in autonomia ogni iniziativa ritenuta utile. Particolarmente raccomandato è l’utilizzo almeno iniziale di test sierologici per la ricerca di anticorpi anti SARS CoV- 2, a scopo di indagine sulla siero-prevalenza nel gruppo squadra stesso“.
Gestione dei casi di accertata positività
Con la modifica del protocollo, la gestione dei casi di accertata positività al virus SARS-CoV-2 consente il proseguimento degli allenamenti per tutto il Gruppo Squadra ad esclusione di coloro identificati, in coordinamento con il SISP della ASL di competenza, come “contatti stretti” con il positivo confermato dalle ordinarie attività di “contact-tracing”.
Il Gruppo Squadra (soggetti negativi ai Test) dovrà essere comunque sottoposto a Test molecolari o antigenici rapidi sopra definiti ogni 2 giorni, fino al termine della quarantena. In ogni caso è Obbligo del Medico Sociale o del MAP, in caso di positività al test molecolare o antigenico rapido, darne immediata comunicazione (con la collaborazione attiva dell’interessato e della Società) al SISP della ASL competente per territorio e al Medico di medicina generale dell’interessato che rimangono “ope legis” i responsabili dei procedimenti a tutela della salute individuale e collettiva e dell’attivazione delle procedure di sanità pubblica necessarie.
Isolamento e Quarantena
La Circolare del Ministero della Salute del 12 ottobre 2020 aggiorna le indicazioni che riguardano la durata e il termine dell’isolamento e della quarantena, in considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica, delle nuove evidenze scientifiche, delle indicazioni provenienti da alcuni organismi internazionali (OMS ed ECDC) e del parere formulato dal Comitato Tecnico Scientifico l’11 ottobre 2020.
La circolare chiarisce quanto segue: L’isolamento dei casi di documentata infezione da SARS-CoV-2 si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la
trasmissione dell’infezione.
La quarantena, invece, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.
Casi positivi asintomatici
Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni, dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con esito negativo (10 giorni + test).
Casi positivi sintomatici
Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).
Ripresa degli allenamenti/gare per i soggetti Covid positivi
La gradualità di ritorno dell’atleta agli allenamenti/competizioni dovrà essere valutata dal Medico Sociale del club e/o dal MAP, in relazione al quadro clinico di riferimento (decorso della malattia, test di laboratorio, risultati degli accertamenti previsti per il rilascio della nuova certificazione di idoneità agonistica), al contesto e alla durata dell’interruzione dell’attività dovuta alla malattia.
In allegato il documento completo: