L’apertura è fissata all’8 dicembre, ma grazie all’incontro in “streaming” della Fondazione Mirafiore “Green pea” ha iniziato a farsi scoprire già qualche giorno fa, con Francesco Farinetti, inviato sul posto, che ha accompagnato gli spettatori dall’ingresso sino al tetto, attraversando i quattro piani del “building” sorto accanto all’Eataly di Lingotto. Saranno 72 i luoghi dove “il rispetto diventa piacere”, seguendo il motto “from duty to beauty”: 66 negozi, un museo, 3 luoghi di ristorazione, una piscina a sbalzo, («la prima di Torino»), una spa e un club dedicato all’ozio creativo. L’edificio che ospiterà “Green pea” è stato progettato per ottenere l’effetto “wow”, come ha detto Oscar Farinetti, sostenibile e smontabile in ogni parte, costruito con materiali di riutilizzo come il legno usato in facciata, proveniente dalle foreste bellunesi distrutte da un tornado nel 2018, mentre per i pavimenti interni sono stati utilizzati alberi morti e legno proveniente da baite dismesse. Appena entrati nell’edificio, l’attenzione cade inevitabilmente sul curioso pavimento piezoelettrico (con piastrelle “smart” che producono energia): un modo efficace per sottolineare che la produzione di energia proviene da fonti rinnovabili come pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica. Da lì partono i 15.000 metri distribuiti su 4 piani (life, home, fashion, beauty) dedicati alla vendita di servizi, con proposte “dal pop al top” e in cui trovano spazio sia intraprendenti “startup” sia grandi marchi conosciuti a livello mondiale.