Home Attualità Domani lo sciopero dei servizi pubblici: Cuneo e Verduno le “zone calde”

Domani lo sciopero dei servizi pubblici: Cuneo e Verduno le “zone calde”

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La giornata di domani, mercoledì 9 dicembre, sarà “calda” sul fronte delle contestazioni, con l’annunciato sciopero dei servizi pubblici in tutta Italia.

“Lo slogan di presentazione dello sciopero di mercoledì 9 dicembre è la sintesi di anni di richieste, male, o mai, evase dai governi di turno. Sicurezza, Assunzioni, Contratti, tre tematiche, tre proposte di rinnovamento per garantire ai cittadini servizi degni di essere chiamati tali, realmente utili e efficienti. Il nostro Paese è ultimo in Europa per percentuale di lavoratori occupati nel pubblico impiego, il 5,7% contro il 18,43%, dati OCSE in rapporto alla forza lavoro complessiva. Dati che evidenziano il prezzo da pagare per i tagli decennali al settore, confermati purtroppo nella prima bozza di legge di bilancio 2021, tanti i pensionamenti ordinari e per quota 100, parliamo di 500.000 dipendenti in meno mai rimpiazzati da nuove assunzioni. E’ evidente a tutti che una pubblica amministrazione in cui scarseggiano le risorse umane significa in pratica liste d’attesa lunghe, uffici meno efficienti, code e burocrazia sempre più incompatibile con le esigenze e i bisogni reali dei cittadini utenti” – spiegano le segreterie provinciali cuneesi di FP CGIL-CISL FP-UILFPL-UILPA.

Sul fronte delle richieste, la linea è chiara: “Rinnovare la pubblica amministrazione significa investire in assunzioni e formazione del personale esistente, significa dare risposte a 195.000 precari che, già oggi , lavorano nel settore, troppi persino per la Commissione europea che ha già avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia, significa rinnovare il contratto nazionale valorizzando le professionalità”.

Due gli appuntamenti in provincia, in concomitanza con lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Le tre sigle sindacali provinciali, Fp Cgil, Fp Cisl, Fp e Pa Uil, organizzano, dalle 10,30 alle 12, due presidi in realtà differenti ma particolarmente simboliche per il nostro territorio.

“A Cuneo davanti al Palazzo degli Uffici Finanziari in Via S. Giovanni Bosco, una delle operazioni immobiliari nate dalla cartolarizzazione berlusconiana e finita nelle mani delle finanziarie, a Verduno davanti all’entrata del nuovo Ospedale Ferrero, aperto di recente in funzione dell’emergenza sanitaria” – concludono i sindacati.