Dopo oltre un mese di lotta contro il virus, che aveva aggredito lui e famiglia, è morto, nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 il bovesano Alberto Chiapasco.
Con ogni attenzione, ma vanamente, è stato seguito nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Carle di Cuneo, con la famiglia informata quotidianamente, una vera «Via Crucis», con ad ogni tappa, ogni sera, una speranza, di rivederlo a casa, magari a Natale. Era nato nel 1964. “Era una stupenda persona, gentile e sorridente, mite, un «grande hobbit» cresciuto nella famiglia di Giulio Chiapasco e Giovanna Campana, educato alla «Montessori»” – ricorda chi lo conosceva.
Il padre, scomparso nel 2011, attivissimo in tutto quando fosse «cultura», dalla micologia, alla storia, alle cronache, come impegno e volontariato aveva «dato per tutte le generazioni future». Alberto trovò la sua passione nella orologeria, il suo mestiere all’Alpitour prima, all’IBM dopo.
Lascia la moglie Gilda, i figli Giulia ed Andrea, l’adorata nipotina Alice, i fratelli Maurizio, Laura ed Erika, con le rispettive famiglie.
c.s.