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Motori: Enrico Brazzoli, missione compiuta all’ACI Rally Monza 2020

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Foto Magnano

L’imperativo categorico era arrivare. Ed Enrico Brazzoli ha centrato l’obiettivo chiudendo l’ACI Rally Monza con un buon 11° posto fra i partecipanti alla Classe WRC3, categoria del mondiale di sua appartenenza.

“Che fosse una gara difficile e impegnativa lo sapevamo prima ancora di arrivare in autodromo la settimana scorsa. E non solo per le condizioni meteorologiche, ampiamente previste, che ci siamo trovati davanti. La caratteristica di questo rally, che non dimentichiamolo era l’ultima prova del Campionato del Mondo 2020 e ha assegnato il titolo iridato a Sébastien Ogier, era di avere un mix di prove speciali in pista e una giornata di gara in Val Seriana, nelle montagne bergamasche” dipinge la situazione il pilota saluzzese, che ha corso affiancato da Maurizio Barone al volante della Škoda Fabia R5 di P.A. Racing, per i colori di Winners Rally Team.

“Per noi era fondamentale proseguire quella strada intrapresa lo scorso Tuscan Rewind di ripresa di feeling con le prove speciali e la guida rallistica, intaccate dopo il duro incidente al Rally Roma Capitale dell’estate scorsa” precisa Brazzoli che passa ad analizzare l’andamento della sua gara.

“Prova dopo prova siamo cresciuti nel feeling con la Fabia e con noi stessi, riuscendo a migliorare il nostro ritmo, anche se il terreno su cui correvamo era insidiosissimo e le vetture non avevano grip. La gara, nonostante le difficoltà ha sicuramente il suo fascino e sono contento di averci corso e felicissimo di aver visto l’arrivo. È un rally diverso da quelli che ho disputato. Qualcuno lo ha paragonato per difficoltà al Montecarlo o alle prove speciali delle foreste del Galles. Ma è diverso. A Montecarlo sai che se c’è neve la troverai ovunque e in Galles devi lottare contro il fango dalla partenza all’arrivo. Qui abbiamo invece avuto un alternarsi di fango e neve che hanno messo a dura prova gli equipaggi”.

Una gara sofferta dall’inizio alla fine, ma che alla fine ha lasciato il sorriso sulle labbra a Brazzoli e Barone. “Indubbiamente sì, visto che siamo arrivati al traguardo senza troppi intoppi, che possono condensarsi nelle due forature che ho già descritto, la rottura del tergicristallo e l’aver percorso la ripetizione della prova di Gerosa senza i fari supplementari, cosa non semplice per chi non è più un ragazzino. Alla fine Maurizio ed io torniamo da Monza molto soddisfatti perché abbiamo ritrovato la fiducia in noi stessi che era il primo obiettivo che ci proponevamo”.

c.s.