La delegazione medica israeliana giunta presso l’ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno è composta da 7 dottori e 12 infermieri, oltre a due accompagnatori, tutti provenienti dal Sheba medical center, il più grande nosocomio di Israele recentemente valutato al nono posto tra i migliori ospedali al mondo e che cura ogni anno un milione di pazienti. Il personale, che presterà gratuitamente la propria attività a supporto del sistema sanitario locale, sarà impegnato principalmente nelle attività svolte presso il Dipartimento di emergenza e accettazione e presso il reparto Covid. La missione è stata resa possibile grazie alla collaborazione della Regione Piemonte e della Maxiemergenza 118 con l’ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar, che con la sua Ambasciata è stato anche tramite con il Ministero della sanità di Israele. «Sarà l’inizio di una collaborazione tra le due organizzazioni sanitarie, oltre che un supporto di notevole importanza», ha commentato Massimo Veglio, direttore generale dell’Asl Cn2. «Stiamo rinforzando un importante ponte che avevamo già messo in piedi; infatti, già in passato, avevo avuto il piacere di collaborare con il capo della delegazione medica israeliana, Elhanan Bar On», ha dichiarato il responsabile regionale della Maxiemergenza 118 Mario Raviolo. «Si chiude il cerchio di un percorso di unione ideale tra il Piemonte e Israele, che ringraziamo per l’aiuto, ricordando, tra tutte, l’esperienza in Mozambico. Da anni, infatti, è attiva la collaborazione tra due realtà di primo piano del soccorso sanitario internazionale: l’ospedale Sheba medical center e la Maxiemergenza della Regione Piemonte. Grazie a loro, la sanità non conosce confini e non possiamo che ringraziarli per quanto hanno fatto e faranno per noi e per tutti, nel segno del reciproco aiuto, così come è doveroso il ringraziamento a tutto il nostro personale sanitario che non si è mai tirato indietro in questi mesi», ha concluso l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi, consegnando alla delegazione israeliana una targa in ricordo dell’ospedale da campo donato e allestito dalla Regione Piemonte in Mozambico.