In questi giorni il mio compito, come vignaiolo e come presidente del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, è quello di fare gli auguri. Mi viene naturalmente da dire che in questo periodo gli auguri sono una merce rara e preziosa e tutti ne abbiamo davvero un gran bisogno.
Tuttavia, mai come quest’anno, sono onorato e contento di porgere e inviare auguri di buone Feste a nome mio e dei miei colleghi della filiera dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, a nome delle Case
spumantiere, delle aziende vitivinicole, delle industrie di imbottigliamento, delle Cantine cooperative e dei viticoltori che, con amore e passione, coltivano le uve Moscato bianco anche tra i filari di quei “sorì” impervi e ripidi che fanno diventare la loro opera dura, eroica e
meritevole di riconoscimenti quotidiani.
Un’opera agricola secolare, faticosa, spesso tramandata di padre in figlio, quella dei viticoltori del Moscato bianco, che, però, è servita a far diventare queste colline luoghi del domani, da dove guardare nuovi orizzonti e, proprio in questo senso, sono diventate il cuore di quei paesaggi piemontesi che nel 2014, per primi in Italia, tra le tante aree vitivinicole di pregio che costellano il nostro Paese, sono diventati Patrimonio dell’Umanità tutelati dall’Unesco.
E a proposito di questo nostro bellissimo Paese voglio porgere i miei auguri a chi combatte contro questo virus che tanto colpisce il corpo, ma anche lo spirito e il lavoro e mette in dubbio perfino il futuro dei ragazzi. Non lo permetteremo, ne sono sicuro, tutti insieme.
Faccio gli auguri a chi si impegna in battaglie che sembrano dimenticate, ma non lo sono, come la Salute (che non è solo Covid purtroppo) e auguro buone Feste a chi contrasta la povertà, quella materiale, ma anche quella dello spirito, dei valori, della cultura e dell’arte.
I miei auguri e quelli del mondo dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg vadano a chi non ha punti di riferimento, a chi non ha una sistemazione, una speranza, che possa trovare queste cose al più presto.
Auguro buone feste ai più piccoli e a quelli più in là con l’età, ai nonni e ai nipoti, che sono i due estremi che oggi non riescono neppure più a darsi un abbraccio e che spesso sono chiamati a fare sacrifici e a soffrire. A loro dico che presto torneranno ad abbracciarsi, torneremo ad abbracciarci, ne sono certo. Dico buone Feste anche a chi guida il Paese, che abbia la consapevolezza dell’onere e dell’onore che si porta sulle spalle e porgo i miei auguri a chi questo Paese lo difende indossando una divisa o un camice e lavora magari anche quando gli altri fanno festa.
Infine, faccio gli auguri a noi stessi, alla meravigliosa gente dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg, perché unita riesca a crescere, come comunità che rappresenta non solo “opere dell’uomo” e commercio, e affari e qualità della vita, ma anche quelle tradizioni, quella storia e quei ricordi che costituiscono una memoria comune, il nostro patrimonio più prezioso che non deve e non può essere dimenticata.
In queste feste e anche per il resto dell’anno che verrà pensiamo a questi auguri brindando sempre con un calice di Asti Spumante e di Moscato d’Asti Docg.
«Brindiamo sempre con un calice di Asti Spumante e Moscato d’Asti Docg»
Riceviamo e pubblichiamo gli auguri di Romano Dogliotti, presidente del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti Docg