«Una luce di speranza per illuminare un periodo profondamente buio». Con questo auspicio, nei giorni scorsi, presso l’ospedale di Verduno, dove sono al lavoro anche 19 operatori sanitari israeliani del Sheba medical center (tra i migliori 10 nosocomi al mondo), sono state accese le prime candele dell’Hanukkah, il rito con cui la comunità ebraica celebra la “Festa delle luci”. Si tratta di un rito millenario che nel nosocomio intitolato a Michele e Pietro Ferrero ha assunto i tratti di un segno di impegno comune contro il Covid. Molto toccante la cerimonia, a cui hanno preso parte l’équipe medica israeliana guidata da Elhanan Bar On, che sta prestando servizio presso la struttura ospedaliera di Verduno, l’assessore regionale alla sanità Luigi Icardi, il responsabile della Maxiemergenza 118 del Piemonte Mario Raviolo, i vertici della Fondazione nuovo ospedale Alba-Bra, il direttore generale dell’Asl Cn2 Massimo Veglio, oltre all’ambasciatore d’Israele in Italia Dror Eydar. All’evento, trasmesso in “streaming” sulla pagina Facebook dell’Ambasciata israeliana in Italia, hanno partecipato anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il quale ha dichiarato, rivolgendosi ai rappresentanti di Israele: «Prima di tutto, grazie per il grande e professionale aiuto che avete assicurato al Piemonte. Fin dal vostro arrivo a Verduno, avete lavorato fianco a fianco al nostro personale, per il bene di tutto il territorio. Ce la stiamo davvero mettendo tutta per uscire dalla pandemia. Il vostro contributo è un ulteriore gesto che rinnova l’amicizia con Israele; un rapporto che proseguirà anche in futuro, specie nella gestione delle emergenze sanitarie».
La luce delle candele contro il buio del virus
L’ospedale di Verduno ha celebrato il rito ebraico dello Hanukkah al fianco dei medici israeliani