E’ stata inaugurata presso la Cardiologia dell’ospedale di Savigliano la prima “Syncope Unit” della provincia di Cuneo. Il progetto, finanziato con i proventi raccolti in occasione della pedalata Savigliano-Strasburgo organizzata dall’associazione “Cuore in Mente” nel 2018, è stato realizzato nel 2019, ma attivato solo ora, a causa dell’emergenza da Covid 19. Da segnalare l’importante contributo della famiglia Galateri, sempre sensibile alle necessità del “SS. Annunziata”. In Medicina per sincope si intende una improvvisa, transitoria perdita di coscienza, associata ad alterazioni circolatorie e respiratorie. Spesso è l’espressione di gravi malattie misconosciute.
La “Syncope Unit” è un’entità strumentale/funzionale multidisciplinare, situata all’interno dell’ospedale che riunisce e coordina in modo rapido le competenze di diversi specialisti implicati nella gestione dell’evento sincope, al fine di ottimizzare il percorso diagnostico-terapeutico in termini di rapidità diagnostica e qualità del servizio offerto al paziente, identificandone nel miglior modo possibile la causa e migliorando il rapporto costo/beneficio complessivo.
“Il percorso diagnostico e terapeutico di un paziente che accede in ospedale per sincope – spiega il direttore della struttura complessa di Cardiologia di Savigliano, Baldassarre Doronzo – è tra i più dispendiosi e di difficile gestione globale, perché spesso riguarda pazienti “fragili” con importanti e multiple co-morbilità e, se non ben condotto, può non identificare la causa della sincope. Tali pazienti necessitano di un rapido ed efficace percorso in quanto l’identificazione di una “sincope ad alto rischio” può salvare pazienti esposti in modo imprevedibile, a gravi manifestazioni delle patologie di cui sono affetti, tra cui il decesso”.
Da ciò deriva la necessità di disporre di strumenti e risorse idonei per una diagnosi accurata e rapida. La sincope costituisce l’1-2% degli accessi in pronto soccorso e determina una importante causa di ospedalizzazione. Tenendo presente gli accessi ai Pronto Soccorso degli ospedali dell’Asl CN1 e dell’azienda ospedaliera S. Croce e Carle, la diagnosi di sincope riguarda circa 2.900 cittadini all’anno.
Il 50% dei cittadini colpiti da sincope, in assenza di un rapido percorso di Syncope Unit, è ricoverato/osservato in Pronto soccorso, con tempi medi di degenza prolungati, circa 8 giorni. Attualmente la diagnosi di sincope è responsabile del 6% dei ricoveri totali.
Conclude Doronzo: “Negli ultimi anni sono divenute sempre più numerose e autorevoli le evidenze che, in presenza di una “Syncope Unit” e grazie alla migliore ed efficace diagnosi e terapia che ne deriva, si ottengono importanti vantaggi: riduzione dei rischi connessi alla malattia che ha determinato la sincope; riduzione i tempi di diagnosi, della necessità di ricovero e dei tempi di ospedalizzazione”.