Duecentoventicinque piante di marijuana, un totale di 47 chili di droga sequestrata. E’ l’importante risultato dell’ultima operazione portata a termine dalla Squadra Mobile di Cuneo, che ha arrestato due persone per produzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e denunciato un terzo uomo.
“Uno dei sequestri di droga più importanti degli ultimi anni”, hanno commentato il dirigente della Squadra Mobile di Cuneo Pietro Nen ed il funzionario Giancarlo Floris descrivendo i dettagli dell’attività, che partendo dal monitoraggio del territorio per contrastare il consumo di marijuana, ha condotto ad un casolare isolato a Canelli, nell’astigiano. Gli agenti ci sono arrivati seguendo i movimenti sospetti di due albanesi: uno residente a Cuneo, l’altro affittava una camera a Cavallerleone. Ogni giorno si recavano in auto proprio a Canelli, comportandosi in maniera molto sospetta. Dopo diversi appostamenti, notando anche dei cavi che in modo anomalo scendevano da un palo della luce per finire in una cantina, i poliziotti sono intervenuti con un blitz all’alba di un giorno di fine ottobre.
Dentro il casolare, tutto era predisposto per la produzione e la coltivazione di marijuana: al pano terreno c’era una vera e propria serra in cui nulla era lasciato al caso, con 225 piantine di marijuana in stato vegetativo avanzato, 40 trasferitori di energia, 40 lampade, ventilatori e deumidificatori. Al primo piano c’erano altre piante in stato di essiccazione. Per far funzionare tutti i dispositivi, servivano 25 kilowatt di energia elettrica che veniva sottratta. Al momento della perquisizione, era presente nell’abitazione un albanese di 28 anni, arrivato in Italia lo scorso luglio e senza precedenti: l’uomo di fiducia che era stato messo per fare da “custode” al casolare. Il giovane è stato arrestato, così come il socio di Cavallerleone, un 30enne preso poche settimane dopo quando era già pronto a fuggire in Albania. Il terzo uomo, albanese di Cuneo (42 anni), è stato invece denunciato. Durante tutte le perquisizioni non sono stati trovati soldi né materiale per il confezionamento dello stupefacente, segno che il loro compito era esclusivamente quello di produrre la marijuana, di ottima qualità, che poi sarebbe stata destinata ai mercati dell’astigiano e del cuneese.
Ecco le foto della serra e della droga sequestrata e le parole del dirigente della Squadra Mobile di Cuneo Pietro Nen e del vice commissario Giancarlo Floris.