La Provincia ha approvato, con decreto del presidente Federico Borgna, il progetto di fattibilità tecnica ed economica dei lavori di sistemazione dell’impalcato e di rinforzo strutturale e sismico del viadotto Soleri all’ingresso della città di Cuneo, lungo la strada provinciale 20.
L’intervento, che ammonta a 11.000.000 di euro di cui 7.800.000 per l’esecuzione delle lavorazioni previste (compreso gli oneri della sicurezza) e 3.200.000 euro per somme a disposizione dell’amministrazione, è stato finanziato con un decreto interministeriale del novembre scorso del ministero ai Trasporti (Mit) e ministero Economia e Finanze (Mef) sul programma di messa in sicurezza dei ponti nel bacino del Po.
Il viadotto Soleri sul fiume Stura è un’infrastruttura stradale risalente agli anni Trenta del secolo scoro, caratterizzata dal fatto di essere contemporaneamente un ponte stradale e ferroviario che, insieme alle imponenti dimensioni, lo contraddistingue come un’opera unica nel suo genere nel panorama delle infrastrutture nazionali.
La ferrovia transita ad una quota massima di 41 metri di altezza, al di sopra dell’impalcato ferroviario, con una fitta e regolare struttura a telaio in calcestruzzo armato, si sviluppa l’impalcato stradale. Il viadotto è una delle più belle ed importanti opere mai realizzate a livello nazionale, sia per le soluzioni tecniche adottate, che per l’imponenza delle dimensioni e nel 2007 è stato dichiarato bene di interesse nazionale. L’importanza e la bellezza dell’opera ne hanno fatto il simbolo della città di Cuneo.
Già dal 2005, a causa del notevole degrado dell’opera di sostegno del piano stradale, Rfi aveva promosso un primo intervento di ripristino dell’intradosso dell’impalcato stradale chiedendo poi un intervento di impermeabilizzazione del piano stradale sovrastante per non invalidare gli interventi eseguiti. Data l’importanza e la singolarità dell’opera, si era stipulata nel 2006 una convenzione tra la Regione Piemonte e la Provincia di Cuneo per la progettazione degli interventi sul ponte.
Il progetto è stato redatto dall’Ufficio Progettazione della Provincia (Reparto di Cuneo) e i finanziamenti sono arrivati solo ora. Dopo un’indagine geofisica sul tipo di terreno su cui si fonda il viadotto, sono stati quindi definiti i principi guida della progettazione che prevedono il risanamento dell’opera con il miglioramento del sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane, l’adeguamento della geometria dell’opera alle nuove esigenze dell’utenza stradale, ciclistica e pedonale, l’utilizzo di materiali e soluzioni tecniche dell’impermeabilizzazione di alta qualità per garantire la durabilità dell’intervento e garantire le condizioni per una corretta manutenzione ordinaria anche futura dell’opera.
Questi interventi sono da considerarsi come primo lotto funzionale di un più impegnativo futuro intervento di restauro complessivo del viadotto, da pianificare in stretta sinergia con Rfi quale ente comproprietario dell’opera che è sottoposta a molti vincoli anche di carattere artistico e paesaggistico.
c.s.