INTERVISTA a Matteo Ascheri: “La qualità del vino, una delle poche note positive del 2020”

Presidente del Consorzio di Tutela di Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani e del Consorzio Piemonte Land of Perfection; braidese, imprenditore e titolare delle Cantine Ascheri

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Matteo Ascheri

Il presidente del Consorzio di Tutela di Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani e del Consorzio Piemonte Land of Perfection, il braidese Matteo Ascheri (imprenditore e titolare delle Cantine Ascheri ndr), ci ha raccontato (telefonicamente) il 2020 dal punto di vista vitivinicolo e dell’emergenza Covid-19. In chiusura, uno sguardo sul 2021 e un “consiglio” per brindare a Natale e a Capodanno.

Che 2020 ci mettiamo alle spalle, per quanto riguarda il vino?

Un anno a dir poco complicato. Il Covid ha colto di sorpresa, anche, il nostro settore. Gennaio e febbraio però, sono stati due mesi molto intensi e soddisfacenti legato al fattore dei dazi. Facemmo una promozione del Barolo, a New York, con grandi risultati. Marzo e aprile due mesi difficili e molto brutti. Da maggio in avanti c’è stata una buona ripresa, oltre le nostre aspettative. I consumi non erano crollati, ma stavano cambiando e con canali di acquisto diversi. O attraverso la grande distribuzione o con l’online. Se guardiamo i dati del 2020, in modo consuntivo, è positivo in volume. Chiaramente, il valore si è ridotto del 10-15%. Usando una metafora, è stato una traversata del deserto. Ci dobbiamo accontentare dei risultati ottenuti“.

La qualità del vino?

Una delle poche note positive di quest’anno. Scarsa quantitativamente per Dolcetto e Barbera, più regolare sul Nebbiolo. Un vero e proprio raggio di luce”.

Che periodo natalizio sarà per il vostro settore?

“Non facile. Con l’ultimo Decreto Legge, ad esempio, la ristorazione è nuovamente colpita. I consumi saranno limitati. Sarà un periodo diverso, anche, per me e per noi“.

Lei ha, purtroppo, vissuto il Covid-19 in prima persona.

A novembre ho vissuto questa esperienza, sì. Ho fatto una settimana di ospedale. Per fortuna sono stato curato bene e ho reagito altrettanto bene. Una volta dimesso e tornato a casa, ho ancora fatto una settimana di isolamento. Un’esperienza nuova, ci ho messo un mese per uscirne completamente. Quando sei tecnicamente guarito, ti rimane una stanchezza enorme addosso. L’ospedale e l’isolamento mi hanno fatto riflettere molto. In altri Paesi, sei curato solo se paghi. Occorre non dimenticarlo“.

Il 2021 che anno si prospetta?

La mia è una speranza. Con prospettive un po’ più certe, più delineate, mi auguro che il 2021 sia un anno di estrema ripresa. Le persone hanno voglia di tornare alle proprie abitudini. Mi auguro una ripresa forte per il nostro settore. Per l’enoturismo, il 2020 è stato un anno drammatico. Abbiamo dovuto rinunciare a tutti i turisti stranieri“.

Per Natale, con che vino ci consiglia di brindare?

Un classico. Una base Nebbiolo, che sia Barolo, Barbaresco, Langhe Nebbiolo o Roero. Un vino da meditazione, da assaporare con gli affetti più cari“.

A Capodanno, invece?

Qualcosa di più scintillante, direi Moscato, Alta Langa o spumante a base Nebbiolo. Occorre festeggiare la fine del 2020! Ovviamente con responsabilità e guardando con ottimismo al 2021!“.