Grazie alla stretta collaborazione con Aruba.it Racing -Ducati e Feel Racing, Chaz Davies disputerà il prossimo Campionato del Mondo SuperBike in sella ad una supermoto. Protagonista di 32 vittorie e 98 podi nella classe regina delle derivate, Chaz proseguirà così con Ducati una straordinaria avventura che negli ultimi 7 anni lo ha visto chiudere tre volte come vice campione del mondo e per due volte al terzo posto nella classifica del campionato. La rivista IDEA lo ha intervistato.
Chaz, lei disputerà il prossimo Campionato del Mondo SuperBike in sella alla versione 2021 della Ducati Panigale V4R. Cosa si aspetta da questa nuova avventura?
«L’aspettativa è molto alta per la prossima stagione. Ho concluso il 2019 in modo davvero ottimo, perciò sarà normale avere delle elevate aspettative. Abbiamo fatto notevoli passi in avanti nella seconda parte del campionato 2020 e mi sentivo uno dei più forti in pista; nelle ultime nove gare ho ottenuto più punti di tutti, quindi dovremo cercare di confermarci a quei livelli e mantenere la nostra forma».
Com’è maturata in questi mesi la collaborazione con il team Go Eleven?
«La collaborazione con il team Go Eleven è nata dopo la fine della scorsa stagione, e dopo che ho saputo che non avrei più corso per il Team Ufficiale Ducati. Ho cercato, quindi, la soluzione più competitiva per il prossimo anno ed anche quella che mi avrebbe dato la possibilità di gareggiare con una moto che già conoscevo, con la quale avevo raggiunto un ottimo livello e preparata da un team professionale. Go Eleven ha svolto un lavoro eccellente quest’anno, e grazie all’aiuto di Ducati, Feel Racing e Aruba, è stato più semplice trovare un accordo tra le varie parti. Un’intesa che mi permettesse di continuare ciò che avevo iniziato nella passata stagione e di lottare per il vertice…».
È consapevole di aver realizzato il sogno del team principal Gianni Ramello?
«Ad essere sincero no, ma l’ho letto in qualche intervista successiva all’annuncio della nostra partnership! Questa cosa mi dà una carica ancora maggiore, nella speranza di non deludere le sue aspettative. È molto bello il fatto che, anche se sto entrando a far parte di un team professionale, sento come se stessi entrando in un ambiente molto familiare. E sentire e leggere che sto realizzando il sogno di Gianni Ramello mi conferma che ho fatto una scelta giusta e che avrò le giuste persone attorno a me».
Quali saranno i punti critici e quali quelli di forza della prossima avventura?
«L’intenzione è quella di rafforzare sia i nostri punti di forza che quelli di debolezza! Sui nostri punti di forza abbiamo lavorato molto bene con il set-up della moto nell’ultima parte dell’anno, e ciò mi ha aiutato anche a migliorare come pilota. Il mio punto debole è la qualifica; quest’inverno mi sto focalizzando molto su questo punto ed ho alcune soluzioni in mente. Inoltre, non essere all’interno di un team ufficiale ed avere poca pressione addosso, ci potrebbe permettere di lavorare più liberi, di provare diverse soluzioni e migliorare sempre… Riguardo alla stagione appena passata, anche se ho vinto due gare, ho perso l’opportunità di vincerne almeno altre tre a causa di una brutta qualifica. Ciò mi da una grande motivazione ed è un obiettivo da migliore prima dell’inizio del Campionato».
Chi sono i più temibili competitori dell’anno prossimo?
«Ci saranno sempre i soliti noti, ma il principale sarà Jonathan Rea: lui è il pilota a cui tutti vogliono rubare lo scettro; insieme a lui ci sarà sicuramente Scott Redding, che sarà nel suo secondo anno di WorldSBK. I piloti Yamaha ci daranno del filo da torcere: Toprak darà battaglia, Gerloff è migliorato tanto nel suo anno di esordio, Locatelli ha dominato il Mondiale Supersport ed ora avrà un’occasione in Superbike, è una promessa. Poi sicuramente si aggiungerà anche qualcun altro, ma questi sono i nomi caldi al momento…»
C’è un desiderio nel cassetto non ancora realizzato completamente?
«Ovviamente essere Campione del Mondo! Ma non voglio sognare così in grande. Io lavoro duramente e mi ripeto spesso che quando sono soddisfatto nel guidare la moto, sono fortunato. Quando ero piccolo sognavo di essere ciò che sono, di poter correre nel WorldSBK. Oggi mi ritengo fortunato e devo ringraziare per le opportunità avute nella vita. Ho fissi nella testa alcuni obiettivi e continuo a lavorare per raggiungerli».
All’Italia non è estraneo. Cosa conosce invece del nostro Piemonte?
«Conosco molto bene l’Italia, ho lavorato con team italiani per tantissimo tempo ed ho molti amici italiani. Del Piemonte non conosco moltissimo, ma ho un paio di amici ad Asti e nel 2013 ho assistito al Palio d’Asti, un’esperienza stupenda. Conosco il Barolo, il vino, ed ho passato qualche notte divertente in compagnia di questo prezioso nettare di Bacco, ma non troppe… perché è caro! Quando ho firmato con Gianni, mi ha informato che la vostra provincia è circondata da bellissime montagne… Io sono un fan degli sport invernali, quindi mi auguro di aver l’occasione per scoprire qualcosa in più. L’Italia è un paese bellissimo, ricco di luoghi da visitare e mi piacerebbe poterla esplorare regione per regione».
Al di fuori delle competizioni, cosa le piace fare nel tempo libero?
«Nel mio tempo libero mi piace stare a casa! Sembra noioso detta così, però quando viaggi per la maggior parte dell’anno e sei costantemente sotto pressione, casa è un bellissimo posto in cui restare. Sono fortunato perché vivo ad Andorra, nei Pirenei, e sono un amante della montagna più che del mare, anche se mi piacciono entrambi. Qui ci sono tantissime attività da svolgere e faccio un po’ di tutto per mantenermi allenato. Non mi focalizzo solo su uno sport o un hobby preciso… vado tantissimo in moto, in bici, a correre ed anche a camminare».