Il mio augurio più sentito, mentre questo travagliato 2020 giunge al termine, è senz’altro quello che tutti formuliamo nei nostri cuori: che possiamo tornare quanto prima ad apprezzare e coltivare il tempo delle nostre vite, la ricchezza delle nostre relazioni, la nostra normale e preziosissima dimensione umana. Senza dover più fare i conti con timori, cautele, restrizioni e barriere, anche quelle che non il Covid-19, ma i nostri limiti e i nostri pregiudizi ci fanno troppo spesso innalzare.
La pandemia ha rivelato molte nostre fragilità, ha colpito dolorosamente le popolazioni di tutto il mondo, ci ha sottoposti a un assedio quotidiano che ha comunque inciso nel nostro animo. E tuttavia ho profonda fiducia che sapremo risollevarci e curarci, che siamo sulla buona strada, che la scienza, seriamente e ponderatamente, ci offrirà conoscenze e strumenti sempre più adeguati.
E mentre ancora ringrazio quanti hanno affrontato, a prezzo di sacrifici enormi, l’emergenza sanitaria, voglio pensare che l’esperienza di un avvenimento così estremo e imprevedibile ci farà considerare con sguardo rinnovato, più disponibile e responsabile, quali siano le cose che davvero importano.
Ai lettori e alla redazione della Rivista IDEA e alle loro famiglie, auguri carissimi.
Maria Franca Ferrero