«Malgrado le molte difficoltà di quest’anno legate alle conseguenze della crisi sanitaria e le molte insicurezze che hanno riguardato anche il comparto vinicolo, il Monferrato del vino ha dimostrato di essere una certezza», analizza Filippo Mobrici, Presidente Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, organismo che tutela 13 denominazioni pari a circa il 30% della superficie a Doc e Docg del Piemonte. «Lo indicano i numeri di un sistema che, in tutto il suo complesso, ha tenuto con nostra piena soddisfazione».
Bene infatti i dati sull’imbottigliamento. In questo senso i numeri del 2020 (30 novembre) sono addirittura i più alti dell’ultimo triennio, con un + 1,5% sulla stessa data del 2019. Spiccano i numeri complessivi del Piemonte Doc in generale (+ 9,4%) e del Piemonte Barbera in particolare (+ 12,9%). Da sottolineare, a questo proposito, la transizione nelle versioni bag-in-box, una soluzione pratica e domestica che continua a riscuotere molto interesse in tempi di lockdown. Mantengono segno positivo Docg come il Ruchè e l’Albugnano, il Nebbiolo del Monferrato. E poi il 2020 è stato anche l’anno della Docg al Terre Alfieri, una denominazione che si esprime in due differenti declinazioni: il Terre Alfieri Arneis e Terre Alfieri Nebbiolo, entrambe caratterizzate da possibili e interessanti evoluzioni.
«In un anno compromesso dalle restrizioni, abbiamo cercato di mantenere viva l’attenzione sui nostri vini e sul nostro territorio. La Barbera d’Asti Docg, il nostro prodotto di massima espressione identitaria, ha nuovamente confermato tutto il suo potenziale, dimostrandosi un vino che piace e che trova numerose occasioni di consumo. Tutto questo ci fa ben sperare per il futuro, anche alla luce della nuova, ottima annata che riguarda tutte le nostre denominazioni». Intanto piccole e medie aziende, come anche buona parte delle cantine sociali, si sono ormai attrezzate per consegnare il prodotto a domicilio, un’operazione che ha due implicazioni sostanziali: la prima è quella di consentire al consumatore di non uscire di casa, senza tuttavia dover rinunciare al piacere del vino; la seconda è quella di consolidare una fidelizzazione che permette agli imprenditori di fronteggiare le molte difficoltà di questi mesi legate al mercato e alla diffusione delle proprie etichette.
«Oggi più che mai è importante rimarcare l’importanza del nostro territorio mettendo al centro dei consumi il Monferrato e i suoi prodotti», dice Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio.
«Per il mondo del vino l’urgenza di reagire è forse ancora più manifesta che altrove, dato anche il grande indotto che lo coinvolge come quello legato alla ristorazione e agli alberghi. Il periodo di Natale e di festività, è il momento giusto per rivolgere un pensiero di fiducia al futuro, brindando con i vini astigiani a un anno nuovo che ci auguriamo possa essere più sereno di quello appena trascorso».