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LA LETTERA – Studentessa del Bodoni di Saluzzo in viaggio-studio a Lisbona: “Occasione irripetibile”

Riceviamo e pubblichiamo da Marta Viotto che racconta la sua esperienza

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Sulla sinistra, Marta Viotto

Ciao a tutti, sono Marta e vi scrivo da Lisbona.
A Gennaio 2020 ho ricevuto la notizia che sarei partita in Settembre per un anno all’estero in Portogallo; ricordo ancora benissimo il momento: mi trovavo a Bardonecchia con la scuola, era sera, ho aperto la posta elettronica e l’emozione è stata tanta alla vista della mail che sono subito corsa tra i corridoi dell’hotel per riferire la notizia a mia cugina e condividere questa novità con qualcuno.

Ero estasiata all’idea di avere finalmente la possibilità di poter fare questa esperienza che avevo tanto desiderato. Dopo poco tempo tuttavia abbiamo scoperto di essere in una situazione molto particolare e delicata e, quando ho realizzato la gravità della cosa, mi è subito sorto il dubbio che probabilmente la mia borsa di studio sarebbe stata annullata.

Dopo vari intoppi (tra cui l’essere risultata positiva al test per il Covid pochi giorni prima della partenza) e scelte molto difficili da affrontare, grazie all’appoggio della mia famiglia mi trovo a Lisbona. So che la mia esperienza sarà molto differente dalle esperienze degli altri excange students negli anni passati ma non ho mai dubitato della mia decisione di partire, con tutto l’entusiasmo possibile.

Non ho ancora pienamente realizzato l’esperienza che sto vivendo, ma qui di seguito posso raccontarvi qualche momento speciale che ho trascorso.
Alcuni giorni fa io e Cecilia (una ragazza di Padova che si trova in Lisbona grazie al mio stesso programma) abbiamo organizzato un’uscita con altre tre ragazze di AFS (associazione mondiale che in Italia è chiamata Intercultura): una ragazza thailandese di Bangkok, una delle isole Faroe, e un’altra della Repubblica Ceca. La giornata era soleggiata e siamo potute andare al tempio Thai, ascoltare una preghiera in lingua e imparare tante cose interessanti sulla cultura Buddista. È stato divertente notare come lo scrivere una risata sia differente in tutto il mondo: noi scriviamo “ahahah”, i portoghesi “kkkk” e i tailandesi “5555” dal momento che il numero 5 si pronuncia “Haa”.

Abbiamo trovato stimolante parlare di argomenti vari come sistema scolastico, cibo e tradizioni ma anche di divorzio, libertà, religione e vedere come le culture di tutto il mondo siano così diverse e allo stesso tempo così simili.
Parlando con loro è venuta fuori una cosa bellissima: siamo felici di come una semplice passeggiata lungo mare, il prendere un caffè in centro con la propria famiglia ospitante, cucinare una torta, prendere la metro da sole – tutte cose apparentemente semplici e banali, che abbiamo sempre dato per scontato o a cui non abbiamo mai dato troppo peso- assumano un significato più profondo ora. Scopri che c’è tanta bellezza e felicità nella frase “oggi ti va di andare in centro?”.

Per quanto riguarda la lingua inizialmente trovavo difficoltà. In Italia mio fratello maggiore mi aveva già dato alcune lezioni ma comunque sono arrivata in Portogallo con un livello molto basso, in più la scuola non è riuscita a creare un corso di lingua per studenti stranieri perciò ho dovuto imparare la lingua solamente ascoltando; non è così difficile capire ciò che ti viene detto (in poche settimane ci si riesce) ma parlare richiede più tempo. Ad ogni modo ora in famiglia, a scuola e tra amici si parla sempre in portoghese.

Mi ritengo veramente fortunata ad essere qui nella capitale e approfitterò al meglio di questa occasione irripetibile senza sprecare nessuna opportunità che il Portogallo mi offre. Come ci dissero spesso i volontari di AFS nella preparazione pre-partenza: “mai dire No”.

Marta Viotto
Liceo Bodoni – Saluzzo