Gli Stati Uniti graziano il vino italiano dai dazi aggiuntivi che saranno in vigore dal prossimo 12 gennaio. Coldiretti accoglie positivamente l’annuncio degli USA, una decisione importante per il nostro Paese e per le cantine della Granda.
L’Italia è il principale esportatore di vino negli Stati Uniti per un valore di oltre 1,5 miliardi di euro nel 2019, in leggero calo del 5% nel 2020 per effetto della pandemia, secondo un’analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi nove mesi dell’anno. Gli americani apprezzano particolarmente i vini delle nostre colline, tanto che il 40% delle bottiglie prodotte nella nostra Provincia – rende noto Coldiretti Cuneo – è destinato al mercato statunitense, a cominciare da Barolo DOCG, Barbaresco DOCG e Moscato d’Asti DOCG, ma anche Roero Arneis DOCG, Barbera d’Alba DOC e Nebbiolo d’Alba DOC.
Gli Stati Uniti non applicheranno, dunque, tariffe aggiuntive all’importazione dei nostri vini, mentre penalizzeranno i vini e alcuni brandy francesi e tedeschi. Si tratta di un nuovo capitolo della guerra commerciale fra USA e Unione europea nata dalla disputa sugli aiuti al settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus.
A far scattare la nuova ritorsione sono state le tariffe aggiuntive europee entrate in vigore il 10 novembre scorso sui prodotti USA, dal 15% per gli aerei al 25% su ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate americane insieme a trattori, consolle e video giochi. Una misura autorizzata dall’Organizzazione mondiale del commercio dopo che gli USA avevano deciso, dal 18 ottobre 2019, una tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall’Italia e dall’UE.
“Nella guerra dei dazi è già finito il Gorgonzola piemontese – ricorda Roberto Moncalvo, Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo – e ora, almeno, il vino è salvo. Con l’elezione del nuovo presidente USA, Joe Biden, occorre avviare un dialogo costruttivo ed evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati in un momento drammatico per gli effetti della pandemia”.
“È necessario impiegare tutte le energie diplomatiche per superare inutili conflitti che rischiano di compromettere la ripresa della nostra economia. Continueremo quindi a difendere le nostre imprese che operano nell’agroalimentare, settore strategico per l’UE che sta pagando un conto elevatissimo per dispute commerciali che nulla hanno a che vedere con il comparto” dichiara il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.
C.S.