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Nel 2020 meno vittime per incidenti sulle strade della Granda anche a causa della pandemia

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Il conteggio dei morti per incidenti stradali nel 2020 nella Granda si è fermato a quota 38. L’ultimo decesso è avvenuto il 31 dicembre ad Alba quando un pensionato di 82 anni è stato investito sulle strisce pedonali in corso Cortemilia. Un bilancio tra i più bassi degli ultimi vent’anni, che ha risentito senza dubbio degli effetti – in questo caso positivi – della pandemia e dei provvedimenti per contenere l’emergenza sanitaria che hanno limitato molto gli spostamenti con periodi di totale o semi lockdown.

Riducendo il numero dei veicoli in circolazione è sceso anche quello degli incidenti stradali, ma il saldo finale avrebbe potuto essere ancora migliore se il mese di agosto 2020 non avesse registrato da solo quasi un terzo dei decessi di tutto l’anno: undici vittime della strada, compresi i cinque ragazzi giovanissimi deceduti nell’incidente a Castelmagno.

Dalla fine degli anni Novanta l’Ufficio Stampa della Provincia svolge un monitoraggio quotidiano degli incidenti mortali basandosi sulle notizie fornite dagli organi di informazione locale. Un dato preoccupante relativo ai decessi del 2020 riguarda persone anziane o pensionati (15 morti su 38, quasi la metà del totale).

Si tratta di persone che sono state investite sulle strisce pedonali, ma più spesso di guidatori usciti di strada o scontratisi con altri veicoli per malori o altre cause. Il fenomeno è generale ed ha fatto sì che si ricominci a parlare di maggiori controlli e verifiche all’idoneità alla guida dopo una certa età.

Nell’anno del Covid, quindi, si è verificata su tutto il territorio nazionale una drastica riduzione degli incidenti, calcolata sulla base dell’attività operativa della Polizia Stradale. I dati forniti fanno riferimento ad una diminuzione della incidentalità complessiva del 30,5% (51.103 incidenti contro i 73.496 del 2019), gli incidenti mortali (1.079) e le vittime (1.158) sono diminuiti rispettivamente del 26,9% e 28,3% mentre gli incidenti con lesioni (20.676) e le persone ferite (29.858) diminuiscono rispettivamente del 34,6% e del 38,3%.

Il fenomeno dell’incidentalità stradale resta comunque alto in provincia di Cuneo che, ricordiamo, oltre ad essere molto estesa, non dispone di viabilità ad altro scorrimento e solo in parte di quella autostradale.

Il numero di decessi finora più basso è stato rilevato nel 2016 con 33 morti e anche il trend degli ultimi dieci anni ha confermato un generale calo dei morti nella Granda. Sia nel 2019 che nel 2018 le vittime furono 44, mentre nel 2017 ancora 59. Sotto quota 50 i morti riscontrati nel 2015 (48), nel 2014 (42) e nel 2013 (48), leggermente superiori a quella cifra quelli del 2012 e 2011 (in entrambi gli anni furono 51).

Risalendo indietro nel tempo ad almeno dieci anni fa la situazione in provincia di Cuneo era molto peggiore. I decessi per incidenti stradali furono 68 nel 2010, 57 nel 2009, 72 nel 2008, 78 nel 2007, 71 nel 2006 e 83 morti nel 2005. Tra fine anni Novanta e inizio Duemila i numeri erano a tripla cifra: 105 morti nel 2004, 116 nel 2003, ancora 116 nel 2002, 115 nel 2001, 122 nel 2000, 125 nel 1999 e 138 nel 1998.

c.s.