Ascoltare il suono del Barolo: un’esperienza inedita quanto affascinante che da oggi diventa realtà. A lanciare la degustazione sonora, il wine sounding per riprendere la definizione inglese di degustazione, il wine tasting, è lo studio di registrazione Dragonfly Studio di Alba. L’opportunità viene dalle nuove tecnologie, che consentono di assegnare a un elemento un suono specifico: è una sorta di realtà aumentata applicata a esperienze tattili e olfattive.
Ciascun vino ha un suono dedicato, che varia in base al movimento, alla pressione e a chi lo tocca, cioè lo suona: “È una nuova opportunità per i produttori vitivinicoli di offrire un’esperienza del tutto nuova agli appassionati di vino nelle proprie cantine, così come per i ristoranti e gli altri locali – spiega il compositore Filippo Cosentino, che ha avuto l’intuizione -. Oppure si può far assaporare in versione sonora il fascino delle bottiglie anche a chi vive lontano o in periodi in cui le degustazioni in presenza sono limitate, come in queste settimane”.
La prima degustazione sonora vede “all’opera” tre vini di Josetta Saffirio prodotti dall’azienda agricola Sara Vezza di Monforte d’Alba. “Il suono del Langhe Rossese Bianco è un coro che richiama la leggerezza e la spensieratezza del vino bianco, mentre per il Nebbiolo d’Alba d.o.c., un rosé metodo classico, abbiamo pensato a sensazioni che richiamino le bollicine e il legno. Il Barolo docg Riserva Millenovecento48 improvvisa come una vera guest star”, racconta il fonico Federico Mollo, che gestisce il Dragonfly Studio insieme a Cosentino.