«Una visione per il futuro del nostro territorio»

Infrastrutture, digitalizzazione, sostegno alle imprese e sostenibilità ambientale le linee guida del Comitato Promotore del Polo Food-Wine

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Un team unito, impegnato, attraverso il Comitato Pro­mo­tore del Po­lo Logi­stico e di Servizi Food-Wi­ne, nell’attuazione di un innovativo progetto a vantaggio del territorio del Basso Piemonte. Così si presenta, appena costituito il gruppo di lavoro salutato con soddisfazione dal Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il quale ha commentato: «L’iniziativa è importante e costituisce un fattore strategico per le aziende del comparto Agro­ali­mentare-Vitivinicolo. Tale progetto potrà inserirsi in modo sinergico nel quadro della logistica regionale delineato dal Piano Regionale della Mobilità e Trasporti (Prmt)». La Rivista IDEA ha incontrato l’avvocato Annalisa Genta, presidente del Comitato Polo Food-Wine.

Presidente, come è nata l’idea di promuovere la realizzazione di un Polo Logistico e dei Servizi dedicati al settore Agroali­mentare-Vitivinicolo?

«Sono avvocato da più di 15 anni e ricoprendo anche incarichi in ambito pubblico, nel tempo, mi è capitato di raccogliere sempre più insistenti istanze da cittadini e imprese. L’idea del Co­mitato nasce così dal senso di responsabilità e dalla volontà di fare qualcosa di utile per il futuro delle attività economiche e delle persone del nostro territorio. L’esperienza che ho maturato mi ha dato modo di verificare che le aziende oggi corrono, ancor più in questo periodo di Covid, grandi rischi di crisi e di chiusura. La preoccupazione quindi di poter dare alle imprese del nostro territorio e ai giovani una possibilità per il futuro mi ha spinto a fare delle analisi e a pensare a cosa avrei potuto fare di concreto».

Da dove è partita la sua analisi?
«Ho dapprima analizzato i pregi della situazione economica piemontese e sono arrivata alla conclusione che il comparto Agroali­mentare-Vitivinicolo è uno dei più importanti, se non il principale, del nostro territorio, abbiamo dei prodotti enogastronomici d’eccellenza! Anali­z­zandone però anche i limiti ho riscontrato che la carenza principale è rappresentata dalla mancanza di idonee infrastrutture e servizi capaci di incrementarne il valore. Tramite la società Finsa spa, che si occupa di consulenza strategica, ho approfondito lo studio sulla situazione economica attuale del nostro territorio e sulla politica comunitaria del trasporto merci e con dispiacere ho potuto constatare che, essendo collocati altrove i principali corridoi europei del trasporto merci, il nostro territorio rischia di essere fortemente penalizzato. Ma il Piano Regio­nale della Mobilità e Trasporti (Prmt) della Regione Piemonte contiene uno spiraglio di luce per noi, ossia il potenziale sviluppo del cosiddetto secondo corridoio, quello che proprio attraversa il basso Piemonte sino a Savona. Tutti questi ingredienti uniti alla possibilità di ottenere importanti risorse con i finanziamenti europei, mi hanno spinta a tentare di sfruttare, a vantaggio del nostro territorio, la grande opportunità del Recovery Plan e quindi a formare velocemente una squadra composta da grandi attori che credessero, quanto me, nella strategicità per il Piemonte di tale infrastruttura. Così è nato, in poco più di un mese, il Comitato Promotore del Polo Logistico e dei Servizi dedicati al settore Agroalimentare-Vitivi­nicolo».

Cosa si propone il Comitato Promotore Polo Food-Wine del Basso Piemonte?
«Il Comitato Promotore, che non persegue fini di lucro, ha previsto principalmente nel proprio statuto di promuovere e curare gli studi di fattibilità e la conseguente progettazione di un polo logistico e dei servizi dedicati al settore Agroalimentare e Vitivinicolo, con l’ideazione e la progettazione anche delle relative infrastrutture necessarie e il coinvolgimento di enti pubblici, scuole e università, imprese private, fondazioni, associazioni di categoria, consorzi, con riferimento alle specifiche competenze e potenzialità del tessuto produttivo, scientifico, tecnologico e culturale nell’area interessata».

Qual è il rapporto del Comitato Promotore con le istituzioni?
«Le istituzioni sono un interlocutore diretto del Comitato, a tutto tondo e senza ovviamente alcun orientamento politico. Come noto una squadra qualificata e coesa nel rappresentare le istanze di un territorio ha la capacità di farsi ascoltare con una forza maggiore rispetto al singolo. Perciò più ampia sarà la partecipazione di sostenitori al Comitato Promotore maggiore sarà la possibilità di successo».

Come si strutturerà il progetto del futuro Polo Logistico Agroalimentare-Vitivinicolo?
«Il progetto prevede che il Polo, una volta realizzato, possa dare soluzioni a una serie di necessità del settore Agroalimentare-Vitivi­nicolo, sia in ambito logistico che in ambito di servizi, per consentire ai nostri pregiati prodotti di raggiungere importanti mercati e per intercettare interlocutori che apprezzino i prodotti tipici piemontesi e li valutino quale prodotto di eccellenza, anche in quanto a riconoscimento economico. Il nostro obiettivo è mettere le basi, raccogliendo ed elaborando dati, facendo ricerche, studi di fattibilità e la progettazione per arrivare alla successiva costituzione di un altro soggetto giuridico confacente per la realizzazione vera e propria di una moderna piattaforma che si intende localizzare nel Basso Piemonte indicativamente a ridosso della zona delle Langhe e del Roero. L’iniziativa presenta anche carattere e rilevanza nazionale, con ricadute importanti sulle attività del settore Agroalimentare e Vitivinicolo anche in termini occupazionali, con progettazione di opere capaci di dare sostegno alle imprese del settore, creare sinergie tra le stesse, aumentare l’efficienza economica del sistema, aumentare la sicurezza nella circolazione per cittadini e imprese, ridurre i rischi per l’ambiente e aumentare la vivibilità del territorio».

Come la logistica e i servizi possono essere utili a incrementare e valorizzare le aziende del nostro territorio?
«Il progetto ha l’obiettivo di fornire alle aziende del territorio il servizio di Contract Logistics, cioè l’esternalizzazione di una parte rilevante del processo logistico. È previsto altresì che siano attivati servizi a valore aggiunto coinvolgendo qualificati partner di settore già attivi sul territorio».

Come potrebbe essere finanziata l’opera?
«L’iniziativa può essere candidata ai finanziamenti nell’ambito del piano di Recovery Plan approvato recentemente dalla Ue, o in alternativa utilizzando i bandi regionali ed europei dedicati al settore Agroalimentare e non solo, oltre ovviamente ad essere aperta al coinvolgimento dei soggetti privati e delle fondazioni locali. Ribadisco non possiamo e non dobbiamo perdere questa grande opportunità!».

In sintesi quali sono le caratteristiche e i benefici del futuro polo Agroalimentare-Vitivinicolo?
«Le caratteristiche, coerenti con gli obiettivi del Prmt regionale e con le linee guida dettate dal­l’Unione Europea per accedere ai fondi del Recovery Plan, sono: digitalizzazione, innovazione, competitività e, tema molto caro al Comitato, la cosiddetta “rivoluzione verde e transizione ecologica” volta alla sostenibilità am­bientale anche tramite l’utilizzo nella costruzione del Polo di tecniche di efficienza energetica, tecnologie green, recupero di spazi dismessi. I benefici potrebbero essere molteplici: sostegno alle imprese, riduzione dell’inquinamento, sviluppo della rete stradale, autostradale e ferroviaria, creazione di nuove professionalità e di nuovi posti di lavoro».