Dopo i ventimila euro stanziati a favore di quindici aziende associate rimaste gravemente danneggiate nella tragica alluvione dello scorso mese di ottobre, torna più forte che mai l’hastag #Confcommerciocè, segno dell’azione costante e concreta della Confcommercio verso AA proprie aziende associate. In questi giorni è stato infatti comunicato un ulteriore stanziamento di 300mila euro elargiti tramite la Fondazione Giuseppe Orlando, ente senza scopo di lucro costituito nel 2000 da Confcommercio-Imprese per l’Italia e impegnata in prima linea proprio nell’erogazione di fondi per le associate colpite da calamità naturali. I soldi finiranno nella casse di 87 aziende. L’annuncio dell’importante contributo è stato dato nel corso di una conferenza online organizzata presso il Grand Palais Excelsior Hotel di Limone Piemonte da Confcommercio Imprese per l’Italia di Cuneo, unitamente alle Ascom di Mondovì e Ceva durante la quale sono intervenuti, oltre ai vertici delle zone locali, Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio Imprese per l’Italia con un videomessaggio e Marisa Tiberio, presidente della Fondazione Giuseppe Orlando.
«Abbiamo mantenuto la promessa», dichiara Luca Chiapella, presidente Confcommercio Imprese per l’Italia di Cuneo. «Dopo i primi aiuti di ottobre, avevamo avviato un iter di più ampio respiro che mirava a coinvolgere alcuni organismi del mondo di Confcommercio a livello nazionale. A seguito di accurati rendiconti e sopralluoghi effettuati dai nostri funzionari, abbiamo accertato danni a immobili, impianti, macchinari, attrezzature, scorte di magazzino e conseguenti mancati incassi per un totale di 2 milioni e 600mila euro. Nelle scorse settimane abbiamo avuto conferma che il Cda della Fondazione Orlando, valutata la nostra documentazione, ha deliberato il contributo. A nome di tutti i colleghi associati esprimo la nostra gratitudine alla presidente Tiberio e al nostro presidente nazionale Sangalli per la vicinanza di questi mesi, ma soprattutto per la velocità con cui sono stati erogati questi soldi, mai così necessari in un periodo in cui le nostre imprese già messe a dura prova dalla pandemia, hanno dovuto anche fronteggiare gli effetti devastanti della tempesta Alex».
«Quando è arrivata la richiesta di aiuto dal Cuneese abbiamosubito intuito la gravità, ma soprattutto l’estensione dei danni patiti dalle aziende colpite dall’alluvione», spiega Marisa Tiberio, presidente della Fondazione Giuseppe Orlando. «Abbiamo subito messo in moto la macchina degli aiuti e capito di dover rispondere in modo altrettanto importante. Spero che questo stanziamento sia segno della mia personale vicinanza e della Fondazione da me guidata verso tutte le realtà imprenditoriali colpite da questa calamità, con la speranza che possa essere un’importante leva di ripartenza. Un grazie va anche alla Confcommercio nazionale e al presidente Sangalli per la sua sensibilità nell’erogare annualmente risorse alla Fondazione, permettendole così di intervenire in aiuto delle aziende».
Il contributo, equamente ripartito in base alla reale consistenza del danno subito, finirà ad undici aziende della zona di Ceva (operanti a Bagnasco, Ceva, Garessio, Nucetto, Ormea), due della zona di Mondovì (operanti a Garessio e Frabosa Soprana) e settantaquattro della zona di Cuneo (operanti a Entracque, Limone Piemonte, Robilante, Valdieri e Vernante).
«Non possiamo che esprimere tutta la nostra soddisfazione per questo importante sostegno economico», commenta Domenico Pera, presidente Ascom Ceva. «Le nostre aziende, in un anno in cui hanno dovuto patire gli effetti della pandemia in atto, ne hanno davvero bisogno. È un aiuto concreto, oserei dire vitale per il loro futuro, ma anche per quello del tessuto sociale della nostra zona». «Questi fondi rappresentano un segnale chiaro e soprattutto concreto di cosa può fare un’istituzione seria come Confcommercio, in ogni livello di rappresentanza», aggiunge Carlo Comino, presidente Ascom Mondovì. «In queste settimane si sono sentite tante voci che hanno solo mosso aria, senza rappresentare alcuna posizione. Sono le azioni concrete come queste che fanno dire che bisogna ancora credere in corpi intermedi come la Confcommercio».