In una zona martoriata dalla guerra e dalla distruzione, tra esplosioni e macerie nascono i Gaza Parkour Team, la prima squadra araba di “parkour” e una delle migliori al mondo. Sono loro i protagonisti del docufilm “One more jump”, il lungometraggio di esordio di Manuel Gerosa, nelle vesti sia di regista che di sceneggiatore. La pellicola, prodotta da Enrica Capra in collaborazione con Rai Cinema, Rsi Radiotelevisione Svizzera e Al Jazeera, si è meritata ben tre premi al PriMed-Premio Internazionale del documentario e del reportage Mediterraneo. Con questo lavoro girato tra Palestina, Italia, Svizzera e Libano, Gerosa vuole far conoscere le vicende di Abdallah, fondatore dei Gaza Parkour Team, che, dopo essere stato invitato a un “workshop” in Italia, decide di restare in Europa per continuare a praticare il “parkour” a livello agonistico, non senza difficoltà. Nella Striscia di Gaza restano i suoi vecchi compagni, che con il nuovo capitano Jehad, proseguono ad allenarsi per riuscire ad emergere in un mondo dominato dall’indifferenza. Lo sport è ciò che li spinge ad andare avanti, fino al giorno in cui Jehad riceverà quel visto che aspettava da anni, quel lasciapassare per la libertà.
Il regista vuole far notare come questo sport rifletta il contesto sociale in cui vive chi lo pratica. Il “parkour” è una disciplina pericolosa, caratterizzata da salti, corse e acrobazie mortali nata per sfuggire alle avversità e ai pericoli, situazioni che a Gaza sono all’ordine del giorno: «Vorrei usare il “parkour” come una metafora visiva della condizione in cui questi ragazzi vivono; si cimentano ogni giorno in acrobazie sempre più pericolose». Il film sarà visibile in “streaming” gratuito sui canali CGEntertainment (www.cgentertainment.it/premiere) oggi, giovedì 21 gennaio alle 21, con presentazione del regista. Per chi non potrà partecipare all’evento in diretta, il film sarà disponibile on demand per il noleggio e l’acquisto digitale su www.cgdigital.it.
“One more jump”
Una selezione delle più importanti proposte sulle principali piattaforme di "streaming" di "video on demand" e non solo, per affrontare con un po’ meno di leggerezza le limitazioni da zona arancione