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Un’arma in più contro il temuto virus

In un’intervista rilasciata al nostro settimanale, l’endocrinologo Giancarlo Isaia aveva evidenziato gli effetti positivi garantiti dal composto organico

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Come ha rimarcato Francesco Morabito nel colloquio che abbiamo avuto, uno dei primi professionisti del settore sanitario che, fin dalle fasi iniziali della pandemia, ha evidenziato gli effetti benefici della vitamina D per quanto riguarda il contrasto al Covid-19 è l’endocrinologo Giancarlo Isaia. Noi della Rivista IDEA lo avevamo contattato e nell’intervista che ci aveva concesso aveva sottolineato il ruolo prezioso rivestito dalla vitamina D nella prevenzione e anche nella cura dell’infezione
da Covid-19. «Mi baso sui dati raccolti in cinque anni su un centinaio di lavori», dichiarava Isaia nell’intervista pubblicata sul numero del 2 aprile 2020 di IDEA, «La vitamina D è un antimicrobico che ha valore accertato su altri virus simili come Sars, Ebola o Dengue. E poi bisogna dire che un normale livello di vitamina D rappresenta sempre un’arma formidabile perché previene le malattie croniche degli anziani». E aggiungeva: «Alcuni pa­zienti malati di Covid-19 ricoverati in un ospedale torinese che abbiamo preso in esame avevano un bassissimo livello di vitamina D ed erano tutti anziani. Sono migliorati». Isaia concludeva così: «C’è chi ha definito la vitamina D l’“elisir di giovinezza”. In effetti, sappiamo quanto sia efficace contro varie patologie, dall’Alzheimer
al tumore della prostata. Quel 25% di popolazione dovrebbe tenerne conto».

BaNNER
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