Caro allegro chirurgo, fare la fidanzata è un vero e proprio lavoro, molto più impegnativo di quanto pensassi prima di trovarmi a ricoprire quel ruolo. Per carattere, sono sempre stata una persona piuttosto precisa e attenta, abituata a far bene e spronata dai miei e dagli altri a fare ancora meglio. Da quando sono fidanzata ufficialmente (ma a dir la verità già da prima), ho sempre cercato di tendere alla perfezione, di risultare impeccabile agli occhi degli altri, specie del mio uomo. Mai un capello fuori posto (nel limite del possibile), mai una tuta, nemmeno in casa. Unica eccezione quando esco per correre, perché anche ricercare la miglior forma fisica possibile rientra nel mio concetto di perfezione da inseguire.
Cerco di essere inappuntabile quando usciamo, comportandomi in maniera impeccabile: simpatica, ma non eccessiva; curiosa, ma non invadente; gentile, senza sembrare falsamente interessata. Faccio tutto quello che è nelle mie possibilità per essere la donna ideale. Quando non ci riesco e credo di aver detto o fatto qualcosa di sbagliato, ci rimugino per giorni, domandandomi se quel particolare atteggiamento possa averlo infastidito e se questo eventuale motivo di disapprovazione possa rovinare il rapporto tra di noi (che tra l’altro va benissimo).
Che dici, è il caso che mi faccia tante paranoie, vero?
Giulla (Mondovì)