A illustrare il progetto che sta dietro alla realizzazione del libro sono il primo cittadino barolese, Renata Bianco, e l’autore, Pierangelo Vacchetto. «Questa Amministrazione Comunale», afferma il sindaco di Barolo Renata Bianco, «da sempre attenta ai temi culturali, è orgogliosa di contribuire a lasciare un’altra traccia tangibile delle nostre origini e della gente che ci ha preceduto. Si tratta di una testimonianza preziosa che ci racconta quanto la nostra comunità barolese si sia caratterizzata nei secoli per il suo contributo alla cultura locale, e non solo. La vita della marchesa Giulia Falletti Colbert e di suo marito Carlo Tancredi Falletti di Barolo è ancora oggi un esempio di impegno sociale, umano e culturale che abbiamo il dovere di tenere vivo e trasmettere alle nuove generazioni. A cinquant’anni da un evento importante come l’acquisto del castello da parte del paese, evento che va ricordato e celebrato perché ha rappresentato un nuovo inizio della nostra storia, il mio “grazie” va soprattutto a Barolo e ai barolesi tutti. Per aver creduto in questa impresa, aver condiviso un progetto ambizioso e ancora per l’impegno profuso in vari modi e àmbiti in tutti questi anni che sono stati ricchi di spunti e contributi. Sono convinta che, anche grazie alle testimonianze di chi ci ha preceduto, documenti come questo volume, che mantengono viva la memoria, le generazioni future sapranno custodire, valorizzare e mettere ancora di più al centro dell’attenzione del mondo il nostro bene pubblico più prezioso».
L’autore della nuova pubblicazione, Pierangelo Vacchetto, spiega che «attraverso queste pagine si evince di quale e quanta ricchezza culturale fosse permeata la nostra comunità grazie alla presenza di un collegio. Dai documenti che i responsabili di Palazzo Barolo ci hanno consentito di visionare e pubblicare, si sono ricostruiti non solo i passaggi delle varie congregazioni religiose che si sono succedute nella gestione del collegio, ma anche le interessanti ripercussioni e l’impatto che sul territorio ebbe la decisione della marchesa Giulia di creare una simile struttura a Barolo. La movimentazione che i sindaci di molti comuni del territorio ebbero a sostegno dell’acquisto del castello e la volontà della popolazione di mantenerlo come proprio sono sentimenti e azioni che, attraverso un semplice passaggio di proprietà, hanno inserito il nostro paese in una più complessa costruzione di eventi epocali. Il risultato di questa raccolta di documenti è la creazione di un suggestivo affresco del fluire del tempo nelle nostre contrade, rappresentate dalle varie relazioni tra chi era in collegio e la popolazione nei vari aspetti della vita quotidiana, della collaborazione nell’asilo e nelle scuole e della collaborazione nell’attività civile e sociale. Un libro che, a fronte di ricerche d’archivio, riesce a ricostruire la storia e arricchisce senza dubbio il patrimonio culturale del comune e della sua popolazione».
«Crediamo molto nella valorizzazione della cultura che ci caratterizza»
Il sindaco e l’autore del libro evidenziano l’importanza del progetto nell’ottica di tramandare un vero patrimonio