Home Articoli Rivista Idea «Crediamo molto nella valorizzazione della cultura che ci caratterizza»

«Crediamo molto nella valorizzazione della cultura che ci caratterizza»

Il sindaco e l’autore del libro evidenziano l’importanza del progetto nell’ottica di tramandare un vero patrimonio

0
173

A illustrare il progetto che sta dietro alla realizzazione del libro sono il primo cittadino barolese, Renata Bianco, e l’autore, Pierangelo Vac­chet­to. «Questa Ammini­stra­zio­ne Comu­na­­le», afferma il sindaco di Barolo Renata Bian­co, «da sempre attenta ai te­mi culturali, è orgogliosa di con­tribuire a lasciare un’altra traccia tangibile delle nostre origini e della gente che ci ha preceduto. Si tratta di una testimonianza preziosa che ci racconta quanto la no­stra comunità barolese si sia caratterizzata nei secoli per il suo contributo alla cultura locale, e non solo. La vita della marchesa Giulia Fal­letti Colbert e di suo marito Carlo Tan­credi Falletti di Barolo è ancora og­gi un esempio di impegno sociale, umano e culturale che abbiamo il dovere di tenere vivo e trasmettere alle nuove generazioni. A cin­quan­t’anni da un evento importante come l’acquisto del castello da par­te del paese, evento che va ri­cor­dato e celebrato perché ha rap­presentato un nuovo inizio della nostra storia, il mio “grazie” va so­prattutto a Barolo e ai barolesi tut­ti. Per aver creduto in questa im­presa, aver condiviso un progetto ambizioso e ancora per l’impegno profuso in vari modi e àmbiti in tutti questi anni che sono stati ricchi di spunti e contributi. Sono con­­­vinta che, anche grazie alle te­stimonianze di chi ci ha preceduto, documenti come questo volume, che mantengono viva la me­­moria, le generazioni future sa­pranno cu­stodire, valorizzare e mettere ancora di più al centro dell’attenzione del mondo il nostro bene pubblico più prezioso».
L’autore della nuova pubblicazione, Pierangelo Vacchetto, spiega che «at­traverso queste pagine si evince di quale e quanta ricchezza culturale fosse permeata la nostra comunità grazie alla presenza di un collegio. Dai documenti che i responsabili di Palazzo Barolo ci hanno consentito di visionare e pubblicare, si sono ricostruiti non solo i passaggi delle varie congregazioni religiose che si sono succedute nella gestione del collegio, ma anche le interessanti ripercussioni e l’impatto che sul territorio ebbe la decisione della marchesa Giulia di creare una simile struttura a Barolo. La movimentazione che i sindaci di molti comuni del territorio ebbero a so­stegno del­l’acquisto del castello e la volontà della popolazione di mantenerlo co­me proprio sono sentimenti e azioni che, attraverso un semplice passaggio di proprietà, hanno inserito il nostro paese in una più complessa costruzione di eventi epocali. Il ri­sultato di questa raccolta di documenti è la creazione di un suggestivo affresco del fluire del tempo nel­le nostre contrade, rappresentate dal­le varie relazioni tra chi era in collegio e la popolazione nei vari a­spetti della vita quotidiana, della collaborazione nell’asilo e nelle scuo­le e della collaborazione nell’attività civile e sociale. Un libro che, a fronte di ricerche d’archivio, riesce a ricostruire la storia e arricchisce senza dubbio il patrimonio culturale del comune e della sua popolazione».