C’è aria di decisione imminente nel mondo dell’Eccellenza piemontese che, stando alle ultime indicazioni, potrebbe capire se i campionati riprenderanno o meno già nel corso dell’Assemblea Nazionale LND indetta per domani.
Un primo passo, però, è già stato compiuto lo scorso 22 gennaio, quando tutte le società della massima categoria regionale sono state convocate dai vertici federali per una video-conferenza nella quale si è dibattuto dell’eventuale ripresa.
“Voci di corridoio” hanno sottolineato come il verdetto sia stato di sostanziale spaccatura, quasi un 50-50, seppur con una leggera predominanza di favorevoli alla ripresa.
Ma cosa pensano le sei società cuneesi impegnate nel girone B?
Lo abbiamo chiesto, a “campione” ad un rappresentante per sodalizio, ed il quadro che è emerso non è molto distante da quello regionale: c’è una spaccatura, se non altro alla base dei ragionamenti delle due “fazioni”, che si trovano concordi, però, nel sottolineare che un’eventuale ripresa “in sicurezza” dovrà passare attraverso un sostegno (anche economico) da parte della Federazione.
Ma andiamo più nel dettaglio…
Saresti pro o contro una ripresa dei campionati?
La prima domanda, diretta, ha creato le maggiori distanze. Favorevole a una ripresa è la Pro Dronero, che, come sottolinea il presidente Corrado Beccacini, ritiene “che gli allenamenti potrebbero realisticamente ricominciare a partire dal 6 marzo, in modo da potere poi effettuare i primi recuperi già a fine mese”.
Di attesa la posizione della Giovanile Centallo, con il Ds Samuele Parola che sottolinea come sia “una situazione delicata, in cui ogni decisione presa provocherà delle discussioni. L’importante è che si prenda una decisione con chiarezza”. Simile il pensiero di Francesco Perlo, tecnico dell’Albese: “Per noi è sì, ma solo in un contesto di totale sicurezza: i nostri ragazzi hanno la “testa sul collo” e sanno che quando vengono ad allenarsi hanno una famiglia e un lavoro da proteggere”.
Sulla stessa linea la posizione di Dogliani, dirigente del Benarzole: “Noi abbiamo detto che si può ripartire, ma solo con chiarezza: non si pensi di dirci di ripartire ma senza dare certezze sulla regolare prosecuzione del campionato, perchè non avrebbe senso”.
Diversa, invece, la posizione delle altre tre cuneesi: Corneliano Roero, Moretta ed Olmo. Per tutte e tre, vale un ragionamento di base: “Tutti noi avremmo voglia di pensare solo al calcio, ma oggi è impossibile”. Deciso, in particolare, lo spunto del Ds olmense Marco Mollo: “Dispiace che venga interpretata la volontà di rinviare la ripresa come una “non passione”: abbiamo tutti il calcio nel cuore, ma attualmente ci sembra francamente incredibile che realtà dilettantistiche debbano sobbarcarsi compiti organizzativi complessi, oltre al rischio rappresentato dai contagi”.
Sul piatto dei “no”, quindi, c’è soprattutto il tema organizzativo, oltre a quello della sicurezza: come riprendere, gestendo tamponi, trasferte e gruppi squadra? Una linea condivisa da tutte le squadre: se, come si presume, andranno fatti i tamponi, la LND dovrà sobbarcarsi i costi ed aiutare le società nella gestione degli stessi.
Secondo te si riprenderà?
In merito alla percezione di che cosa la Federazione stia ipotizzando, invece, la posizione è concorde. Quasi tutti ritengono, infatti, che la LND stia spingendo per una ripresa, perché, come sottolinea Parola, “siamo legati alla Serie D”. La Pro Dronero vede i “tempi tecnici” per una regolare conclusione: “Mancano solo più 10 turni al termine del girone di andata. A maggior ragione non ci sembra ci siano problemi particolari per l’assegnazione della Coppa Italia, giunta ai Quarti di Finale”.
Tra i dubbi messi in evidenza da chi crede che si ripartirà ma è contrario, si sottolinea che “verosimilmente ci sarà un altro stop. Ecco perché è inutile forzare una ripresa” (Corneliano Roero). Un rischio ancora più accentuato dal fatto che, in caso di ripresa, il calendario sarà molto fitto, per cui “sarà molto difficile incastrare tutti i recuperi ed avere tempo per fare la preparazione”, ricorda Giuseppe Macchi, Ds del Moretta.
Più ansia in casa Olmo: “Per interessi di varia natura si riprenderà, ma la cosa ci preoccupa alquanto e la preoccupazione è comune con altre società. Chi ci aiuterà con i tamponi? Chi gestirà tutti gli aspetti burocratico-organizzativi totalmente nuovi per una realtà dilettantistica?”.
In casa Benarzole, invece, i problemi stanno altrove: “Forse non dipenderà dalla volontà della federazione, ma dai tempi tecnici: nella migliore delle ipotesi andrà a fine marzo. Davvero riteniamo di poter finire in tempo?”.
Se si dovesse riprendere, come struttureresti il nuovo campionato?
L’ultima domanda riguardava il piano organizzativo in caso di un’effettiva ripresa. A lanciare la suggestione è Francesco Perlo, tecnico dell’Albese: “Non c’è nulla da ristrutturare. Si riprende da dove si era interrotto e si va fino in fondo. Per me sarebbe bellissimo fare calcio in primavera/estate”.
Per i “rappresentanti” delle altre società, invece, è più ipotizzabile concentrarsi sul solo girone d’andata. “Nella migliore delle ipotesi, sono otto partite per chi aveva giocato sempre, nella peggiore, come per il Chisola, sono 14. Si dovrà giocare ogni domenica, immaginando tanti mercoledì consecutivi di recupero”.
Uno scenario immaginato da molti, anche se, come sottolinea Macchi, “non sarebbe un vero campionato, ma solo metà di questo”.
Quando entrano in gioco playoff e playout, però, si crea la distanza. Per Corneliano Roero e Olmo è verosimile immaginare un campionato con sole promozioni e nessuna retrocessione, ma per i rossoblu sarebbe comunque più logico, nel caso, azzerare tutto e ripartire. Mollo, però, dubita: “Il rischio, in caso di assenza di playoff-playout, sarebbe quello di falsare il torneo, con molte squadre in campo senza motivazioni e, perché no, pure con tanti giovani e senza titolari”.
Ecco perchè Dogliani sottolinea: “Piuttosto avrebbe senso coinvolgere tutti in una seconda fase. In caso contrario, non essendoci una “filiera” con le categorie inferiori, senza playout e playoff davvero avrebbe poco senso”.
Per la Pro Dronero, invece, l’esatto contrario: “Giusto disputare i play-out, mentre non sembrano necessari play-off regionali, per rispettare agevolmente la scadenza del 30 giugno ed anche perché, non essendoci i play-off nazionali che garantirebbero ai vincitori la Serie D, il secondo posto consentirebbe solo la presentazione di una eventuale domanda di ripescaggio senza nessuna certezza di accoglimento dell’istanza”.
Insomma, distanze non da poco, anche se pare ormai serpeggiare l’idea di una ripresa, verosimilmente con la prima settimana di marzo. Di certo, a battere il primo colpo per le società dovrà essere la LND: si va avanti, ma solo in totale sicurezza.