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Le ruspe più attese sono entrate in azione

Mezzi al lavoro tra Roddi e Verduno per fare ripartire la costruzione dell’Autostrada Asti-Cuneo

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Nemmeno il più convinto degli ottimisti pensava che, dopo la firma delle convenzioni mancanti, sarebbero effettivamente partiti in tempi brevi i lavori per il completamento del­l’Autostrada A­sti-­Cuneo. Trop­pe volte, come abbiamo evidenziato nell’approfondimento pubblicato sul numero di IDEA del 21 gennaio, le buone notizie sono rimaste tali solo negli annunci. Questa volta, invece, potrebbe essere la volta buona. Anche perché le pressioni volte a giungere alla conclusione dell’opera sono sempre più forti, a partire da quelle del presidente del Piemonte Alberto Cirio, il qua­le, dopo aver provocatoriamente dichiarato che se non si fosse sbloccata la situazione sarebbe intervenuta direttamente la Regione, ha riferito, proprio dalle pagine del nostro settimanale, che l’esecutivo da lui guidato si sarebbe impegnato a ultimare l’infrastruttura entro la fine del mandato.
A pochi giorni di distanza, precisamente martedì 26 gennaio, sono iniziati i la­vori per completare l’Auto­strada Asti-Cu­neo. Le ruspe si sono messe al lavoro nel tratto tra Roddi e Ver­du­no, in un’area compresa tra la Strada Provinciale 7 e la sponda del Tanaro, per l’allestimento del cantiere del lotto 2.6, dopo le opere propedeutiche av­viate l’estate scorsa.
Si tratta di un percorso di quasi cinque chilometri, compreso il casello all’altezza del Nuovo Ospedale Michele e Pietro Ferrero, per il quale sono stati ipotizzati due anni e mezzo di lavori.
Resterà poi ancora un tratto di poco più di quattro chilometri e l’opera, attesa da trent’anni, sarà completata.
Tre mesi fa il ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Paola De Micheli, aveva an­nun­ciato agli am­ministratori lo­­cali del Cu­neese e del­l’A­sti­giano che l’iter burocratico si era concluso con la firma del decreto interministeriale con­di­viso con il Ministero del­l’E­conomia per completare il percorso autorizzativo e la ripresa dei lavori.
In occasione dell’apertura del cantiere si è svolto sul po­sto un sopralluogo del presidente della Regione, Alberto Ci­rio, con l’assessore regionale Mar­co Gabusi e il sindaco di Alba, Carlo Bo.
Sul tema è intervenuto anche l’Os­serva­torio per la Tutela del Paesaggio di Langhe e Roero, che in una nota ha invitato a fare fronte comune «per ridurre il danno, completando l’opera ap­pe­na possibile, ripristinando il progetto del tunnel secondo il principio della carreggiata minima e introducendo la gratuità per tutti coloro che si muovono all’interno dei lotti 2.5 e 2.6, da Cherasco a Castagnito-Guarene».