Sicuramente gli amanti del genere giallo e gli appassionati di cronaca nera avranno già sentito nominare il Cecil Hotel, lo storico edificio di Los Angeles costruito quasi cento anni fa e al cui interno si sono verificati oltre quindici decessi tra suicidi e omicidi, compresi quelli delle famose “Black dahlia” e “Pidgeon Goldie”.
Joe Berlinger, già regista di “Conversazioni con un killer: il caso Bundy” e “Paradise lost”, ha deciso di far salire un altro brivido lungo la schiena degli estimatori del thriller e dirigere “Sulla scena del delitto: il caso del Cecil hotel”, una nuova docu-serie dedicata ai luoghi più inquietanti della storia del crimine contemporaneo. La prima stagione, composta da quattro episodi, vedrà come protagonista proprio la più pericolosa e funesta struttura di Los Angeles e si concentrerà sulla misteriosa morte di Elisa Lam, avvenuta nel 2013 in circostanze misteriose. Elisa era una ragazza universitaria canadese in viaggio a Los Angeles che alloggiava al Cecil. Durante la sua permanenza ha mostrato atteggiamenti strani, era irrequieta e furtiva, spaventata come se qualcuno la stesse perseguitando; pochi giorni dopo è stata trovata morta annegata nella cisterna dell’hotel. Omicidio o suicidio? Ancora non si sa. I media, le forze dell’ordine e una serie di investigatori online si sono gettati a capofitto nel caso senza ottenere risultati certi.
Tutto ciò verrà trattato esaurientemente in questa serie “true crime” disponibile su Netflix da ieri, mercoledì 10 febbraio e prodotta da Ron Howard (non serve aggiungere altro per sottolineare la qualità del lavoro). Per questa prima stagione Berlinger ha seguito delle scrupolose ricerche, facendosi aiutare dai documenti della polizia e dallo staff dell’hotel che gli ha fornito il video originale della vittima ripresa in ascensore prima delle sua morte, utilizzato poi per la chiusura di stagione.
Oltre ad aver ospitato le vittime, il “Cecil hotel” ha ospitato anche diversi carnefici come Jack Unterweger e Richard Ramirez, il killer soprannominato “The Night Stalker”. Nel 2007 ha cambiato nome in “Stay on Main” nella speranza di rinnovarne l’immagine, ma la morte di Elisa Lam ha fatto sfumare ogni speranza di poterci riuscire.