«Occorre passare dalle parole ai fatti concreti»

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A Giorgio Galvagno abbia chiesto di fornirci una fotografia dell’Astigiano: «La pandemia ha rallentato iniziative che stavano dando buoni frutti, a partire dal turismo, dal settore vitivinicolo, alla logistica. Cessata l’emergenza, l’Astigiano potrà ripartire, specie se saprà darsi un progetto capace di impiegare in modo efficiente le risorse che Europa, Stato e Regione metteranno a disposizione. Il capoluogo, unitamente alla Provincia, sta svolgendo un importante lavoro di progettazione e coordinamento», commenta Galvagno, che continua a mostrarsi attento al territorio. «L’impegno civico», osserva, «è una scelta che rimane radicata in chi crede in certi valori umani e sociali. In questo senso, nelle forme appropriate, deve continuare a far parte della dimensione di chi vuole dare il proprio contributo alla comunità in cui vive». Un contributo che l’ex Sindaco di Asti ha assicurato anche nel settore del basket, disciplina di cui è stato un ottimo atleta. «In realtà», evidenzia, «sono stato solo un modesto giocatore a differenza di mio fratello Leopoldo; lui sì che è stato un ottimo giocatore, nella grande Saclà. Seguo con piacere questo sport che, insieme al calcio, continua a piacermi molto». Vale lo stesso per la politica? Risponde: «La politica è una cosa seria e i politici dovrebbero rappresentare il meglio della società. Oggi, però, è difficile appassionarsi alla politica perché, accanto a figure anche molto valide, ci sono troppi dilettanti che si sono trovati lì per un sistema elettorale che non consente più di scegliere le persone. Un meccanismo che andrebbe cambiato». Chiudiamo chiedendogli di indicare la sua “ricetta” per uscire dalla crisi. «Le ricette di cui si parla sono sempre le stesse e, teoricamente, sono condivise da tutti. Il problema è passare dalle parole ai fatti», sentenzia Galvagno.