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Una storia di successo lunga 75 anni

Nel 2021 il gruppo dolciario Ferrero festeggia la fondazione avvenuta nel 1946 ad Alba

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Provando, almeno per un momento, a lasciare da parte la pandemia, il 2021 risulta un anno particolare per l’Albese e, in generale, per l’imprenditoria italiana. Il gruppo Ferrero, infatti, compie 75 anni. La storia del colosso dolciario è una sorta di favola, ricca di successi, che è ormai giunta alla terza generazione e che ha dato origine a una realtà multinazionale caratterizzata dal forte radicamento al territorio d’origine e dalla capacità di promuovere uno sviluppo so­stenibile. Per conoscere le ragioni di questo racconto di successo, occorre tornare indietro agli anni Quaranta del Novecento. È proprio in quel periodo, infatti, che Pietro e Piera, papà e mamma di Michele, compiono un passaggio chiave, trasformando quella che di fatto era una pasticceria familiare, attiva nel cuore di Alba, in una vera e propria fabbrica. Una trasformazione non da poco, che in poco tempo valica i confini nazionali, facendo dell’azienda una realtà internazionale, cosa che nessun imprenditore, in quell’epoca, era solito fare. Questa ascesa è favorita dal successo incontrato dai prodotti “inventati” da Pietro e dal giovanissimo figlio Michele. Risulta determinante anche la rete di distribuzione predisposta da Giovanni, fratello di Pietro, scomparso nel 1949. Gli ottimi risultati conseguiti dall’azienda in Italia, spingono Michele Ferrero a produrre e vendere le delizie Ferrero anche fuori Italia. In particolare, nel 1956, viene messo in funzione un importante stabilimento di produzione in Germania; successivamente, ne viene inaugurato uno anche in Francia. Da lì in poi la crescita è esponenziale, con una “girandola” di aperture di unità produttive e uffici commerciali in diversi Paesi europei, tra cui Belgio, Olanda, Austria, Svizzera, Svezia, Gran Bretagna e Spagna. Nel giro di qualche decennio Ferrero diventa globale, raggiungendo con le proprie attività Nord e Sud America, Asia, Africa e Australia. Questo sviluppo è sostenuto dal successo dei prodotti, autentiche “grandi idee” divenute “marche mito”: Nutella nasce nel 1964, Kinder Cioccolato nel 1968, Tic Tac (definito da Ferrero come il “ribelle della categoria”) nel 1969, Kinder Sorpresa nel 1974, Ferrero Rocher nel 1982. Ferrero, e qui siamo negli anni Duemila, dà il via a una nuova stagione. Nello specifico, nel 2015, mette a punto due prime importanti acquisizioni. Prima avvia il processo di integrazione di Oltan, oggi Ferrero Findik, la realtà “leader” in Turchia nella fornitura, nella lavorazione e nella commercializzazione di nocciole. In seguito, acquisisce Thorntons, azienda dolciaria britannica specializzata, dal 1911, in prodotti a base di cioccolato. Tale operazione ha sancito l’unione tra due realtà imprenditoriali che hanno in comune una solida storia familiare e la propensione a soddisfare le esigenze dei propri consumatori mettendo a loro disposizione prodotti di alta qualità. Classificata tra le prime aziende al mondo in fatto di reputazione, Ferrero è un punto di riferimento anche per i propri progetti di responsabilità sociale. In particolare, viene posta grande attenzione alla qualità delle materie prime, al rispetto dei contesti e delle comunità in cui vengono prodotti, all’innovazione, alla comunicazione trasparente, alle persone che hanno scritto e continuano a scrivere pagine importanti della storia del Gruppo. Tra le priorità, come si faceva cenno, anche il supporto alle comunità locali, la promozione di stili di vita attivi tra le giovani generazioni e l’impegno verso pratiche agricole so­stenibili e la tutela dell’ambiente. Oggi, a portare avanti questa grande realtà, che ha determinato ricadute economiche e sociali straordinarie, è Gio­vanni Ferrero che, con la madre, la signora Maria Franca, continua a condurre il Gruppo con successo, con l’obiettivo di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi. Tutto ciò senza mai perdere di vista il motto “lavorare, creare, donare”, ideato e voluto da Michele Ferrero sin dall’inizio del progetto imprenditoriale di famiglia.
In concreto, come gli albesi e in generale tutte le persone che hanno avuto a che fare con il “gigante amico” sanno bene, Ferrero predilige l’etica del fare rispetto alla pratica dell’apparire. Questo principio ispira: la Fondazione Piera, Pietro e Giovanni Ferrero, che attraverso progetti culturali e sociali alimenta il rapporto con i pensionati Ferrero e rafforza il legame con il territorio; il Progetto Im­prenditoriale Michele Fer­rero, che mira a migliorare le condizioni di vita delle comunità dei Paesi in via di sviluppo e in particolare dei bambini; l’intero Gruppo che ogni giorno, con i suoi oltre 36mila collaboratori, è impegnato in attività di responsabilità sociale profondamente legate al modo di essere e operare della Ferrero.