Nel corso di questa settimana sono iniziati i lavori di potatura e di abbattimento di alcuni alberi del parco del Castello di Govone. Gli interventi rientrano in un generale progetto di messa in sicurezza di tutto il parco volto a prevenire lo schianto di alberi, come purtroppo è successo negli ultimi anni, anche durante le ultime nevicate, così da garantire la fruizione costante ai cittadini dell’intero parco.
Per conoscere lo stato dell’arte e svolgere i lavori nella maniera più corretta, è stata eseguita preventivamente una catalogazione, un censimento e un’analisi dello stato di salute di tutte le piante del parco a cura di un agronomo. Il Comune di Govone, che ha dato la notizia tramite il proprio canale Facebook, ha sottolineato che, da queste analisi, è emerso quanto segue: “Gli alberi del parco sono circa 800, sono molto fitti e questo ha comportato un allungamento delle chiome verso l’alto che li ha resi fragili agli agenti atmosferici. Inoltre molti sono vecchi, piantati negli anni ’30 e ’40 e in alcuni casi hanno concluso il loro ciclo di vita. Perché il parco possa godere di buona salute, questo dovrebbe avere circa la metà di alberi in modo che gli stessi possano allargare la loro chioma rendendosi stabili e allo stesso tempo sia permesso a nuove piante di crescere velocemente per sostituire quelle più anziane. Nelle condizioni attuali è praticamente impossibile che questo avvenga data la scarsità di luce.”
Si è deciso quindi di intervenire inizialmente andando ad individuare gli alberi con maggiore criticità, prediligendo quelli che si affacciano sulla strada provinciale per evitare futuri schianti su di essa. In particolare saranno abbattuti 18 alberi, mentre i restanti saranno potati e abbassati. “Seguiranno altri lotti di intervento per la messa in sicurezza con nuovi appalti che prevederanno anche la piantumazione di nuovi alberi nelle aree che risulteranno maggiormente diradate per garantire comunque la preservazione dell’immagine che il parco ha attualmente e il medesimo ombreggiamento” sottolineano dal Comune.
Il gruppo di Minoranza in Consiglio Comunale ha deciso di commentare i lavori. “Abbiamo preso atto della comunicazione ufficiale, avvenuta tramite Facebook, circa i “lavori di potatura e abbattimento” di alberi del parco del Castello Reale di Govone.
La messa in sicurezza appare ovviamente una valida ragione, anche perché i cambiamenti atmosferici – forti venti e piogge torrenziali che si verificano ormai di frequente – compromettono tutto il complesso del verde pubblico di Govone. Ma tale principio non giustifica un cospicuo abbattimento di alberi com’è avvenuto negli ultimi anni, senza un’adeguata piantumazione sostitutiva ed è oltremodo squallido e triste lo spettacolo dei numerosi tronchi monchi, tagliati a metà e lasciati a marcire” così il Gruppo di minoranza “Govone il Paese dei sogni possibili”.
“Riteniamo fondamentale sottolineare – proseguono – come il taglio di alberi secolari sia quantomeno controindicato per un parco storico qual è il nostro: se spariscono le piante centenarie, di storico non resta nulla! Per questo preoccupa il fatto di venire a sapere che “[…] gli alberi del parco sono circa 800 [e] perché il parco possa godere di buona salute questo dovrebbe avere circa la metà di alberi”. Per ovviare a tale previsto “diradamento” forzoso, non sarebbe più opportuna un’attenta e continua manutenzione e cura delle piante malate o “vecchie”, cosa che non è stata fatta in questi ultimi anni?
Un’adeguata potatura non potrebbe forse evitare che il vento forte che agisce da leva sulle chiome molto alte ne sradichi le radici?
Verso la fine degli anni ’90 sono stati potati tutti gli alberi della spianata tigli e tutti i platani del viale secondo un progetto che avrebbe dovuto continuare su altre aree, ma che purtroppo non ha avuto seguito. Così, invece di favorire la ricrescita delle piante – che dovrebbe essere sempre curata – si è preferito passare a un radicale taglio a zero di ogni cosa che spunta dal terreno. Il risultato raggiunto è stato quello di ottenere frane e smottamenti che prima non c’erano e di vedere, quindi, cadere alberi che, già con poca radice, data la natura scoscesa del terreno e la mancanza di appoggio naturale intorno, non si potevano più sostenere da soli.
Riteniamo pertanto che sia indispensabile e urgente predisporre e rendere pubblico un progetto organico e dettagliato di intervento per aree, scandito con tempi precisi, elaborato da un team di esperti di parchi storici, in collaborazione con la facoltà di Agraria dell’Università di Torino e sotto la diretta supervisione della Soprintendenza ai Beni ambientali.
Occorre rimarcare che il parco fa parte del complesso monumentale del Castello Reale, riconosciuto dall’Unesco quale patrimonio dell’umanità“.