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«Ciao Nando, grazie ti ricorderemo sempre»

Il calcio piemontese piange Fernando Gorrino, talento del pallone e tecnico di numerose formazioni giovanili locali

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Noi ragazzi della metà degli anni ’70. Noi e Nando Gorrino. Cre­sciuti, come ogni ge­nerazione che si rispetti, nei miti calcistici dell’epoca, ovvero, nel nostro caso, di Platini, Maradona, Van Basten, Zoff, Scirea, sognavamo il calcio e lo amavamo, provando a imitarli quei campioni, ognuno con i propri talenti e mettendoci del “nostro”. Giocavamo nel­l’Albese, il cui settore giovanile era punto di riferimento del territorio di Langhe e Roero, e il nostro “mister” era Ferdinando Gorrino, per tutti noi Nando. Con lui abbiamo attraversato quel periodo che dalla categoria “Pulcini” arrivava fino agli “Allievi”, cioè dagli 8 sino ai 15 anni, e abbiamo vinto svariati campionati provinciali, dan­do vita ad avvincenti sfide con il Bra, altra grande realtà calcistica locale, oltre a tornei e competizioni varie. Ci siamo regalati emozioni, grandi soddisfazioni e un legame di appartenenza così forte che ancora oggi ci unisce, nonostante le diverse strade imboccate. Quella è stata una vera e propria scuola di vita, di educazione, di rispetto delle regole, impreziosita da amicizia, vittorie e sconfitte, esclusioni dolorose e riscatti… Nando era il comune denominatore di tutto ciò. Del resto era, senza ombra di dubbio, quel che si dice un “personaggio”: battuta pronta, simpatico ma duro, sanguigno e puntuto, amava usare espressioni colorite e modi di dire che per noi sono diventati un mantra e su cui oggi ancora ridiamo. Ma, prima di tutto, era un amante del calcio e ne era un profondo conoscitore, avendolo praticato ad alti livelli. Già in quell’epoca, visionava partite e tornei fuori dal­l’Albese, ad Asti, Ca­stagnole Lan­ze, Neive, per scovare ragazzi di talento; e, quando li individuava, li convinceva a unirsi al nostro gruppo.
Anche lui ci voleva bene e, pur continuando a insegnare calcio ai più piccoli nelle diverse società dell’area albese, con la stessa immutata passione che aveva espresso con noi, ci osservava da lontano, pronto a starci accanto, anche solo con la sua presenza, nei momenti più delicati.
Oggi piangiamo la sua scomparsa improvvisa e, nel ricordo di quei momenti intensi di calcio vissuti insieme, delle sue battute e delle sue prese in giro, uniamo le nostre mani al centro del campo e, come una vera squadra, lo salutiamo con affetto e con la semplicità dei suoi insegnamenti. Ciao Nando, grazie di tutto, ti ricorderemo per sempre.