Il momento di massima popolarità di Maria Giovanna Maglie, nata a Venezia ma cresciuta a Roma, fu quando iniziò ad apparire sullo schermo come inviata della Rai in Medio Oriente durante la Guerra del Golfo. Quell’avventura professionale le valse poi il ruolo di corrispondente da New York e fu a quel punto che gli italiani impararono a conoscere il suo approccio aggressivo e appassionato, ma anche professionale, con i suoi approfondimenti mai banali e i punti di vista coraggiosi. Difficile, per una giornalista così, passare inosservata. Non a caso, la Maglie divenne un personaggio e, alla trasmissione “Avanzi” (che ottenne un buon successo di pubblico e critica negli anni ’90), l’attrice Francesca Reggiani fece la sua imitazione per molte puntate. Alcuni tratti caratteriali della giornalista si prestavano all’interpretazione ironica dell’imitatrice e, ancora oggi, il senso di quelle “performance” sembra attuale. L’attrice faceva comunque leva, con sarcasmo, sulla dimensione mediatica della Maglie, amplificata dal suo ruolo e dai collegamenti dagli Usa, negli anni vorticosi dell’edonismo e del consumismo senza limiti. Memorabile la scena in cui la Maglie-Reggiani si rivolge alla conduttrice Dandini, invitandola a provvedere al pacco natalizio da inviarle. La giornalista, che ammise di essere entrata in Rai, anni prima, grazie all’interessamento di Bettino Craxi, finì anche al centro di un’indagine giudiziaria per presunti rimborsi spese gonfiati durante la sua permanenza all’estero. Il processo si chiuse con l’archiviazione: non risultarono fatture false. Quella ferita però rimase. E lei diede le dimissioni, uscendo dalla Rai. Da allora Maria Giovanna Maglie collabora con diverse testate e scrive libri. Recentemente si è schierata dalla parte di Donald Trump (ha esultato via “social” per la votazione sull’“Impeachment” favorevole all’ex presidente americano) e con Matteo Salvini, “leader” della Lega Nord.