Adelio Panero si è laureato proprio il giorno in cui compiva 66 anni. Lo ha fatto completando il corso di Laurea in letteratura, musica e spettacolo della Facoltà di lettere dell’Università telematica “e-Campus”, discutendo la tesi dal titolo “Gianni Rivera: storia di un fuoriclasse negli anni della contestazione e del cambiamento”. Spiega Panero: «Il campione rossonero è da sempre il mio mito calcistico e devo ringraziare la professoressa Silvia Bianciardi che mi ha fatto da relatrice, permettendomi di occuparmi di quel tema. Quando ho sostenuto con lei l’esame di storia moderna ho capito che sarebbe stata la docente giusta per la mia tesi, così, al momento della registrazione del voto le ho detto: “Lei sarà la mia relatrice”. Dopo qualche mese l’ho ricontattata e ho esordito con: “Si ricorda mi me? Sono stato di parola”. La sua valutazione alla mia tesi in sede di discussione è stata di 6 punti, ovvero la votazione massima possibile, cosa che mi ha permesso di raggiungere il punteggio di 100». Un risultato più che soddisfacente in assoluto, anche se c’è un piccolo “ma” che conferma quale sia l’indole del neodottore. «Nella mia sessione di laurea, per il mio indirizzo c’erano una decina di candidati. Sino al penultimo, il mio 100 era il voto più alto, poi è arrivato un 104, che mi ha fatto mangiare le mani…». Non che ci fosse qualcosa in palio, ma Panero è uno che non si sottrae alle sfide, anzi. «Mi metto sempre in gioco al meglio delle mie capacità, poi i risultati a volte vengono e altre no. L’importante, comunque, è mai “regreté” (termine piemontese che indica l’avere rimpianti, ndr).