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«Fenoglio ci invita a guardare più in là»

Le attività del Centro Studi Fenogliano di Alba illustrate dal presidente Riccardo Corino

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Lunedì primo marzo, alle 18, i soci del Cen­tro Stu­di Beppe Fe­noglio si riu­niranno in Assem­blea nella biblioteca del Liceo Clas­sico Giuseppe Govone, ad Al­ba.
L’incontro si aprirà con l’approvazione del bilancio e l’analisi del programma delle attività previste per il 2021. Alle 18,30, il Centro Studi Beppe Feno­glio proclamerà la costituzione del Co­mitato Na­zio­na­le per le Cele­brazioni del Cen­te­nario di Bep­­pe Fe­no­glio.
Il Centro Studi Beppe Fenoglio nel corso del 2022 si occuperà infatti di promuovere l’anniversario della nascita dello scrittore albese e il Comitato, che proprio durante l’Assemblea sarà annunciato da Margherita Fenoglio ai soci e ai giornalisti presenti, avrà la funzione di programmare gli eventi e pianificare il calendario delle celebrazioni.

Con l’Assemblea di lunedì inizia il conto alla rovescia verso il primo marzo 2022, centesimo anniversario della nascita di Beppe Fe­noglio, e prende avvio la preparazione delle iniziative che caratterizzeranno per mesi la vita culturale di Alba e dell’intero territorio. Ne abbiamo parlato con Riccardo Corino, presidente del Centro Studi dall’ottobre del 2020.

Presidente Corino, si è insediato alla guida del Centro Studi Fe­noglio lo scorso autunno, periodo sicuramente non facile, specie per realtà come la vostra che hanno dovuto, di fatto, rallentare le attività. Come sono stati questi primi mesi caratterizzati dal Covid?

«La pandemia ha imposto norme severe per tutto il mondo della cultura. In particolare, il distanziamento ha interrotto le iniziative tradizionalmente organizzate dal Centro Studi, soprattutto l’ospitalità rivolta alle scolaresche e ai ricercatori. Grazie alla caparbietà tutta femminile che anima l’associazione, da Mar­gherita Fenoglio, che mi ha preceduto, alla direttrice Bianca Roa­gna e alla collaboratrice Elisa Di Paola, l’attività di ricerca e studio dell’opera fenogliana è proseguita in forme diverse, contando su una collaudata rete di relazioni con istituti culturali e università».

Nei prossimi giorni l’As­semblea sarà chiamata a esaminare e approvare il bilancio del Centro Studi. Qualche anticipazione?

«Il bilancio del Centro Studi è così elementare e trasparente che non necessita di particolari anticipazioni: i soci saranno chiamati in Assemblea lunedì primo marzo ad approvare un conto economico di assoluto rigore che tiene presente le limitate risorse, ben gestite, di cui dispone l’associazione».

E sulle iniziative del 2021? Quali sono i principali progetti che vorreste concretizzare, virus permettendo?

«Il 2021 sarà un anno improntato su due programmi distinti. Da una parte la ripresa dell’ordinaria attività orientata a sostenere la ricerca su Beppe Fenoglio e sugli altri personaggi della storia e della cultura albese che il nostro Centro Studi ospita. D’altro canto il 2021 rappresenta l’anno di programmazione e preparazione delle celebrazioni che prenderanno avvio il primo marzo 2022, centesimo anniversario della nascita di Beppe Fenoglio».

Nel 2022 si festeggeranno ap­punto i 100 anni della nascita di Fenoglio. Cosa avete in mente?
«La prima cosa che abbiamo in mente è onorare degnamente la memoria e l’opera di uno dei massimi protagonisti della letteratura italiana del Novecento. Tutto il nostro impegno è indirizzato a questo: formulare un calendario di appuntamenti all’altezza dell’occasione».

A livello personale, com’è cambiato dopo aver assunto la carica di presidente del Centro Studi? Avverte la responsabilità del ruolo?
«Assumere responsabilità fa parte del mio ruolo professionale. In ambito culturale, coltivo da sempre l’interesse e la passione per l’opera di Beppe Fenoglio e da anni sono socio del Centro Studi, senza tuttavia aver mai pensato di ricoprire questo incarico. La presidenza mi è stata proposta dal sindaco di Alba Carlo Bo: ho accettato con piacere, per spirito di servizio nei confronti dell’associazione e della città».

Fenoglio, raccontando una realtà all’epoca dura e drammatica, ci ha insegnato a resistere e continuare a sognare. Qual è il suo sogno legato al Centro Studi?

«Sono impreparato a esprimere un sogno per il futuro del Centro Studi, al momento resto ancorato al mio impegno di onorare con dignità l’incarico. Per quanto riguarda il riferimento ai giorni nostri, mi rifaccio all’ispirazione letteraria di Beppe Fenoglio che, come il suo stile narrativo, spazia dal crudo pragmatismo all’epica più elevata. Nelle sue opere, accanto alla descrizione aspra della realtà, si trova l’invito a elevare lo sguardo oltre il quotidiano, verso orizzonti più ampi».