Si aggiunge un tassello importante alla collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Consorzio di Tutela Barolo e Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. Ai nastri di partenza la possibilità di convertire i vini più nobili del territorio in garanzia per ottenere nuovo credito in tempi rapidi. Nello specifico, un finanziamento a 5 anni, con un periodo di preammortamento, quanto occorre per far fronte alle difficoltà del settore, ristabilire un equilibrio finanziario in azienda e investire nella ripartenza. La Direzione Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria per sostenere l’iniziativa ha stanziato un “plafond” di 50 milioni di euro. Il Consorzio è intervenuto fin dalle prime fasi, facendo da tramite rispetto alle effettive necessità delle cantine e anche in futuro avrà un ruolo attivo nell’iniziativa. L’operazione, tecnicamente una cartolarizzazione messa a punto dalla Divisione Imi Corporate & Investment Banking, permette alle aziende di accedere a un finanziamento pluriennale e continuativo a fronte dell’iscrizione in pegno delle ultime 3 annate di vino “atto” Barolo e delle ultime 2 annate di vino “atto” Barbaresco. Il valore della garanzia sottostante è calcolato sulla base del prezzo delle uve pubblicato dalla Camera di Commercio di Cuneo. L’operazione si basa sulla struttura giuridica del pegno rotativo non possessorio su prodotti agricoli e alimentari, secondo cui il produttore può disporre liberamente del vino dato in garanzia per tutti i processi di lavorazione e affinamento.
La pandemia di Covid-19 ha creato non poche difficoltà al settore vitivinicolo piemontese. Le più penalizzate sono le imprese maggiormente legate al canale Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café), fortemente impattato dalle limitazioni imposte per il distanziamento sociale e dal blocco degli spostamenti di piacere, turistici e di business.
La battuta d’arresto è stata invece meno rilevante per gli operatori legati alla grande distribuzione od organizzati per le vendite online. Il territorio, grazie ad anni di lavoro pregresso e di investimenti su qualità, identità, certificazioni e legami con la filiera, mantiene tuttavia le potenzialità per affrontare l’emergenza in corso. A cominciare dalla qualità: la produzione di vino Dop e Igp in Piemonte rappresenta quasi il 94% del totale regionale. A livello nazionale la Regione, che nel nostro Paese vanta il miglior indice di reputazione enologica, si posiziona al secondo posto per esportazioni, pari nel 2019 a 1,1 miliardi di euro, nonostante si collochi solo al settimo posto per produzione, con 2,5 milioni di ettolitri. Anche nel difficile contesto del 2020 il distretto dei Vini delle Langhe, Roero e Monferrato si è distinto per una buona resilienza sui mercati esteri, posizionandosi tra i migliori distretti dei vini italiani in termini di esportazioni, con un calo nei primi 9 mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo 2019 contenuto all’1,1%. In particolare, la provincia di Cuneo nei primi nove mesi dell’anno (ultimi dati disponibili) è riuscita ad incrementare le vendite negli Stati Uniti e in alcuni importanti mercati europei come Belgio, Norvegia, Svizzera, Francia, Slovacchia e Paesi Bassi. La disponibilità di nuovo credito permetterà alle imprese che vorranno usufruirne di avere maggiori risorse da investire in strategie per la ripartenza. Oltre a introdurre la novità del pegno rotativo, il rinnovo dell’accordo conferma la collaborazione tra Consorzio e Banca sui principali temi in risposta alle specifiche necessità del settore: credito, sostegno all’export, accordi di filiera. Sul fronte dell’e-commerce, dove con il lockdown gli acquisti online sul mercato italiano sono cresciuti del 55% rispetto al 2019, Intesa Sanpaolo offre ai produttori l’accesso a Destination Gusto. La piattaforma online per la valorizzazione e la vendita delle eccellenze enogastronomiche del “made in Italy” garantisce pagamenti sicuri e si fa carico della logistica.
Per Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio: «Nonostante i problemi legati alla pandemia e le previsioni funeste, il nostro settore ha retto bene nel 2020. È chiaro che nel 2021 ci saranno ancora molte incertezze sui nostri mercati. Sapere di poter contare sulla collaborazione con un istituto di credito di primaria importanza e attento alle esigenze delle nostre cantine come Intesa Sanpaolo ci rende ottimisti e fiduciosi».
Per Teresio Testa, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo: «Abbiamo voluto costruire una soluzione su misura per il nostro territorio e darle forza con un primo stanziamento di 50 milioni di euro. Il vino che si affina in cantina diventa un attivo nel bilancio dell’azienda: un’idea semplice, ma che richiede una Banca che voglia assumersi il rischio, un partner affidabile come il Consorzio e il coraggio dei nostri produttori che comprendono come l’unica via praticabile sia continuare ad investire in digitalizzazione, nuovi strumenti di lavoro, formazione, comunicazione».
Smobilizzare per garantirsi nuovo credito
Stanziato un “plafond” di 50 milioni di euro per i produttori, con i vini pregiati a garanzia