“C’è molta preoccupazione tra gli addetti ai lavori per il futuro e al momento ciò che il comparto denuncia è soprattutto di non avere ricevuto, da parte delle istituzioni, linee guida che facciano anche solo intravedere una possibile ripartenza” – ha dichiarato Luca Chiapella, presidente di Confcommercio imprese per l’Italia della provincia di Cuneo.
Da un anno a questa parte la filiera che ruota attorno al mondo del wedding è stata duramente colpita, con un crollo dei fatturati pari al 90% e in alcuni casi anche la chiusura delle attività. I vertici della Confcommercio provinciale sono scesi stamattina in piazza a sostegno degli imprenditori del settore. A livello provinciale questo settore genera un giro d’affari sui 60 miliardi di euro con un milione di occupati. Le restrizioni hanno colpito tutto il comparto, rappresentato dai settori abiti da sposa & sposo, addobbi floreali, agenzie viaggi, agenti di commercio, bomboniere, catering & ristoranti, noleggio cucine e attrezzature, fotografi & videomaker, intrattenimento & dj, lista nozze, location, noleggio tensostrutture, oreficerie, make up & hair styling e wedding planner.
La manifestazione organizzata dal gruppo “Insieme per il wedding”, unica a livello regionale, si è tenuta in contemporanea in altre piazze d’Italia.
Abbiamo raccolto le testimonianze di alcuni imprenditori che basano la propria attività sul noleggio delle attrezzature da cucina, delle strutture e tensostrutture e dei catering che oltre al wedding avevano introiti anche da eventi come sagre, festival, fiere, etc che da un anno sono completamente fermi e in alcuni casi hanno visto anche lo stop di nuovi progetti pronti al lancio sul mercato, perché senza la sicurezza dell’attività principale, mancano i fondi per poterli far partire.
Al grido – “Siamo stati dimenticati, ma non ci fermeremo!” – Paola Destefanis, imprenditrice nel campo degli abiti da sposa, è stata portavoce del movimento: “Siamo scesi in piazza con il supporto di Confcommercio in primis per dire che ci siamo anche noi. Siamo molto preoccupati perché notiamo che non c’è una ripartenza e non possiamo dire ai clienti che possono riprogrammare eventi. Chiediamo al Governo di dire come e cosa devono fare gli imprenditori dell’indotto per ripartire. Gli ultimi aiuti li abbiamo visti ad aprile, senza contare i finanziamenti, che non sono a fondo perduto, e andranno restituiti. Sono necessarie linee guida chiare per far sì che il comparto wedding riparta“.